Basta morti in strada!
La consapevolezza che nasce dal lutto
Sabato 4 febbraio ho partecipato a una manifestazione di piazza, organizzata in seguito all’uccisione di una donna di 38 anni nei pressi di piazzale Loreto. Basta morti in strada è stata una manifestazione molto partecipata. I giornali parlano di 3 mila persone. L’emozione è stata forte, soprattutto per la presenza di persone che conoscevano bene la donna, mamma di una bambina di 2 anni.
È stato un momento triste, in cui abbiamo ricordato non solo Veronica, ma anche le altre persone morte in strada a Milano negli ultimi mesi. Molti di loro si stavano spostando in bici o a piedi.
Abbiamo scelto di portare in strada la nostra rabbia e la nostra frustrazione. Siamo stanchi di vedere persone morire per strada. Siamo stanchi di sapere che quando scegliamo di muoverci in bici in città siamo a rischio di essere uccisi.
Ma è stata una giornata significativa anche perché la manifestazione ci ha dato la consapevolezza di essere una comunità forte, determinata e unita. Una comunità che tra l’altro ha portato un suo rappresentante, Marco Mazzei, nel Consiglio Comunale di Milano.
Come ha detto Federico del Prete (Legambici), esiste una città che è più avanti delle istituzioni, che sogna e fa già la sua parte per un ambiente più bello, più pulito e più sicuro per tutti.
Le richieste per una città vivibile per tutti
Questa comunità, attraverso il portavoce Tommaso Goisis, sabato ha chiesto al suo Sindaco:
- la pedonalizzazione delle strade scolastiche:
- che in tutta la città di Milano il limite sia abbassato ai 30 km/h, come succede già in altre importanti città del mondo e d’Italia;
- che la circolazione dei mezzi pesanti sia limitata negli orari e consentita solo ai mezzi dotati di sensori e retrovisori adatti, come già avviene a Londra dal 2021.
Per il secondo punto è già stato approvato qualche settimana fa un Ordine del giorno (dovremo vigilare perché venga attuato), e ora è stato presentato un nuovo OdG che riguarda le restrizioni sui mezzi pesanti.
Siamo consapevoli però del fatto che le leggi non bastino se non c’è nessuno che la fa rispettare, se anche per le Istituzioni e delle Forze dell’Ordine, i diritti di chi sceglie di non muoversi in auto siano trascurabili rispetto a quelli degli altri.
Lo sperimentiamo ogni giorno, ma è confortante vedere che un numero crescente di persone si impegna per diffondere i nostri valori.