Il Buddha in bicicletta. Viaggio verso la consapevolezza
Tutti vogliamo raggiungere il Nirvana.
E se il mezzo migliore per arrivarci fosse la bicicletta?
Tempo fa ho letto le riflessioni di una ciclista a cui piaceva immaginare il Buddha in bicicletta.
Barcollante lungo una strada polverosa, il Buddha avanza senza fretta, con la sua tunica mossa dal vento. I piedi sui pedali sono nudi e guida rilassato, irradiando gioiosa serenità.
L’autrice credeva che il Buddha non si sarebbe offeso per questa sua fantasia: sarebbe stato troppo mindful per farlo.
I benefici della mindfulness
Ecco! La mindfulness, la consapevolezza.
Una parola di moda, che vent’anni fa non usava quasi nessuno.
Un’idea esotica, ma che ora è diventata mainstream. È una pratica che forse anche a te qualcuno ha già consigliato di adottare.
Me ne sono imbattuto grazie ad alcuni colleghi, che per superare alcune difficoltà personali, sono stati instradati dallo psicologo verso questa conoscenza.
Affascinato dalla loro descrizione, mi sono convinto a leggere qualche libro che mi hanno consigliato. Eckhart Tolle e soprattutto Jon Kabat-Zinn, ritenuto il padre della mindfulness.
Da ciclista urbano, ho scoperto che c’erano molte correlazioni tra i benefici prodotti dalla mindfulness e dalla bicicletta.
Dei benefici dell’uso della bicicletta ho parlato diffusamente nel blog, mentre i benefici della pratica della mindfulness includono:
- la riduzione dello stress,
- l’abbassamento della pressione sanguigna,
- la prevenzione delle malattie cardiache,
- il miglioramento del sonno,
- l’aumento dell’energia e dell’entusiasmo,
- la regolazione delle emozioni,
- l’ampliamento delle capacità cognitive
- e, in generale, il fatto di renderci persone più piacevoli, calme e più felici!
Fantastico, no?
Mindfulness e bicicletta
Solitamente la mindfulness viene praticata attraverso attività specifiche come la meditazione o lo yoga.
Ma per chi va in bici regolarmente, penso che ci possa essere un altro modo: una meditazione in movimento, la consapevolezza in moto, sulle nostre biciclette.
Andare in bici ha molti degli ingredienti che si sposano bene con la mindfulness.
Essere mindful in bicicletta permette di moltiplicare questi benefici.
Pedalando, a volte, specialmente quando è un po’ che non salgo in bici, sono addirittura travolto da una meravigliosa sensazione di libertà e gioia.
Non ti capita lo stesso?
Tutta la nostra mente e il nostro corpo sono concentrati su quello che stiamo facendo, nel momento presente.
Facciamo molte cose contemporaneamente, facciamo mulinare le gambe, manovriamo il volante, facciamo micro correzioni per mantenerci in equilibrio delle quali spesso non siamo neanche consapevoli. Ci guardiamo intorno per evitare ostacoli o solo per goderci il paesaggio. Ascoltiamo rumori, percepiamo sensazioni sulla pelle.
Siamo completamente nel momento, pedaliamo solo per pedalare, senza pensare ad altro.
Che cosa si intende per “mente del principiante” e come raggiungerla
Questa, nella consapevolezza, si chiama “mente del principiante”. Una mente così attenta su una cosa, da non avere spazio per pensieri e giudizi che possano distrarci.
Ma anche mentre facciamo slalom nel traffico, non possiamo permetterci di non concentrarci e non lasciamo spazio per altri pensieri.
Dobbiamo essere vigili e attenti all’ambiente circostante, pronti a fermarci in un istante, a sterzare per evitare i pericoli. Anche se non è l’ambiente ideale dove trovare la calma zen.
Al contrario, stimoli diversi si susseguono a ritmo elevato, aumenta il battito cardiaco e il livello di stress. Ma i più esperti sapranno trovare anche qui lo stato di flow. Secondo le dottrine buddhiste siamo ancora completamente presenti.
Uno dei momenti migliori per sperimentare questa gioiosa connessione con il nuovo e raggiungere lo stato della mente del principiante è quando pedaliamo senza una meta.
Ma potrebbe accadere quando proviamo una nuova tecnica, o una nuova bici o una nuova sella o proviamo per la prima volta i pedali con le tacchette o il manubrio con la piega delle bici da corsa.
Ma succede anche se sfidiamo noi stessi a fare distanze che non abbiamo mai provato prima o una salita che non abbiamo mai tentato.
Oppure quando affrontiamo un nuovo percorso, una tranquilla pedalata del fine settimana lungo una pista ciclabile sconosciuta, o ci avventuriamo lungo un ripido sentiero per mountain bike.
Se stiamo facendo qualcosa per la prima volta i nostri occhi e le nostre menti sono stimolati in un modo che ci porta fuori dal vecchio e ci spinge nel momento presente.
Questa sensazione del “qui e ora” è un concetto chiave della mindfulness.
Essere qui e ora
Vivere il momento, annusare le rose, percepire ciò che ci circonda adesso e solo adesso.
Possiamo sintonizzarci sulla nostra pedalata e concentrarci completamente su di essa, percependo il caldo o il freddo, la superficie della strada, la pioggia e il sole, il panorama lontano, la dura salita di fronte a noi e la nostra comunione con l’ambiente.
Trovarsi all’aperto è spesso un segnale sufficiente per far cambiare marcia al nostro cervello.
Non possiamo fare a meno di notare le cose in modo diverso, perché la nostra visuale è più ampia, più larga rispetto agli schermi del computer o del cellulare che spesso guardiamo e alle piccole incombenze della vita quotidiana.
Non stiamo correndo a fare la spesa, non stiamo svolgendo faccende domestiche. Possiamo guardare più lontano, e questo spesso ci porta già a concentrarci sul presente.
Un invito e una sfida
Ti invito a sperimentare questa gioiosa connessione pedalando senza una destinazione.
Trova il tempo semplicemente per partire ed esplorare.
Questo apre completamente la nostra mente di bambini, perché non abbiamo un piano e possiamo lasciare che il viaggio si svolga.
È difficile resistere alla tentazione di scegliere un percorso o puntare verso una meta, o fissare una scadenza per il termine, ma è molto gratificante provare e lasciarsi andare.
Se non l’hai mai provato, ti sfido a farlo.
Ulteriori pratiche di mindfulness
Forse ti fermerai a osservare un vecchio edificio o a leggere sul muro una scritta stravagante. O anche solo per respirare e sentire quanto sia tranquillo un posto. A sorridere.
E visto che ti sei fermato approfitta per praticare un’altra tecnica di consapevolezza.
Molte meditazioni suggeriscono di concentrarsi su qualcosa con completa attenzione. Ti consiglio di farlo con qualcosa di naturale, un fiore o una foglia, e osservare davvero, notare dettagli che uno sguardo superficiale non potrebbe mai cogliere.
E mentre ti allontani puoi rilassare la tua mente e concentrarti sulla sensazione di pedalare.
Puoi sentire il respiro entrare e uscire dal tuo corpo, la pressione dei piedi sui pedali, i diversi muscoli che si muovono nelle mani, nelle gambe, nelle spalle.
Quando lo fai, rallenti i pensieri, allontani le tensioni e le preoccupazioni, sostituendo il vortice delle tue preoccupazioni con il vortice delle tue ruote.
Diventare Buddha
Probabilmente sarà capitato anche a te, ma a volte in bicicletta sembra di volare. E in quei momenti si è veramente connessi con se stessi e con l’ambiente che ci circonda.
È facile per esempio che succeda lungo una discesa.
Devi concentrarti, soprattutto se stai andando a una certa velocità, e il fischio dell’aria che ti passa vicino alle orecchie ha l’effetto di svuotarti la mente e calarti nella consapevolezza.
Niente altro conta se non la strada sotto di te, la vista davanti e la sensazione di grande energia.
Tutti questi momenti ci aiutano a costruire fiducia in noi stessi e a riconnetterci con il nostro sé più profondo e con il nostro intuito. Prendiamo molte decisioni intuitive guidando le nostre biciclette.
Impossibile pensare alla scadenza per la dichiarazione dei redditi in quei momenti!
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