Cargo bike e dintorni: quanto conviene aprire un'attività di ciclologistica?
Le consegne in bici e cargo bike in Italia sono un’impresa da pionieri.
Negli articoli precedenti dedicati al mondo delle consegne in cargo bike abbiamo parlato delle opportunità, dei punti di forza e delle minacce che incombono sull’apertura di un’attività di ciclologistica, oggi affrontiamo il tema della sostenibilità economica di un’attività di ciclologistica.
4. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
Dopo aver visto quali sono le opportunità, i punti di forza e le minacce di un business legato alla ciclologistica, cerchiamo di rispondere ora alla domanda fondamentale: sta in piedi?
Partiamo con un dato che da solo può far capire la fragilità di questo comparto.
Se l’indotto della bici in Italia è di 10 miliardi all’anno (più di quello del vino!), la più grande compagnia di ciclologistica in Italia fattura 1 milione di euro e ha solo 15 dipendenti.
Nel corso sull’economia circolare organizzato da Legambiente, ho imparato che un progetto di questo tipo non può certo fare concorrenza su larga scala ai giganti della logistica, che al limite possono essere spinti verso un uso sempre maggiore di veicoli elettrici e cargo bike.
Il sistema può funzionare se civile, equo e sostenibile sono aspetti rilevanti dell’impresa e se sono uniti e sostenuti dal contesto territoriale (Carlo Andorlini).
In sostanza, ci deve essere l’humus per la realizzazione e il mantenimento di processi virtuosi.
Come si fa a creare questo humus?
Mettendo insieme e facendo dialogare le parti che possono costruirlo. Cercando e collegando realtà simili anche si si occupano di cose diverse.
La prima cosa da fare è quindi misurare il potenziale del contesto territoriale.
Chiavi del successo di un servizio legato alle consegne in bicicletta
Le chiavi del successo economico di un’attività di consegne in bicicletta si basano su soluzioni ad hoc, tagliate su misura per le necessità dei clienti.
La presenza di microhub per le bici a ridosso dei centri cittadini raddoppiano l’efficienza delle consegne e sono in grado di eliminare 2 furgoni dalle flotte delle compagnie di corrieri.
L’ideale sarebbe aprire punti di ritiro dove le persone possano prendere le proprie consegne e da dove partano le biciclette per la distribuzione sull’ultimo miglio.
Un’impresa di consegne in bici ha successo se opera in un territorio non molto esteso dove esistono ZTL o altre limitazioni al traffico motorizzato.
Altri aspetti importanti da tenere a mente per la sopravvivenza del business sono investimenti, contratti e le partnership, finanziamenti in cambio di pubblicità su biciclette e divise.
Si rileva soprattutto una correlazione fra successo imprenditoriale e partnership con grandi società.
Suggerimenti pratici
Passiamo a suggerimenti pratici, che non sono ovviamente leggi incise nella pietra, ma una sorta di benchmark delle cose da tenere in considerazione quando si vuole costituire un’impresa di ciclologistica.
Forma giuridica da preferire: società Srls.
Pagamento corrieri: paga oraria, per fidelizzarli.
Sistema informatico di gestione: possono essere utilizzati programmi utili ai controllori di trasporto o dispatcher o anche rivolgersi a programmatori che sviluppino sistemi ad hoc per le proprie esigenze. Infine, il lavoro di ciclologistica può essere svolto per conto terzi e quindi utilizzare i sistemi di quello delle organizzazioni di logistica per cui si lavora.
Operatori che hanno aperto senza possedere conoscenze o strumenti preliminari: almeno la metà.
Cosa consegnare: il business to business o B2B è il settore di punta, seguito dal food delivery e dalla distribuzione agroalimentare.
Ma i potenziali clienti per la vostra attività di ciclologistica includono anche:
- Servizi di Stampa
- Enti
- Aziende con molte filiali
- Università
- Corrieri
- Servizi di riparazione
- Lavanderie
- Catering/Cibo
- Farmacie
- Fiorai
- E altre tipologie di negozi
Quante consegne fare per stare in piedi: 10-12 consegne all’ora, un centinaio al giorno e almeno 15 per rider.
Fondamentale può essere siglare contratti con i clienti per stabilizzare entrate, ma considerate di concedere una prova di qualche periodo per dimostrare che le consegne funzionano per il vostro cliente.
Raggio d’azione
Come già detto, un’impresa di ciclologistica funziona meglio in grandi città con problemi di traffico e densità abitativa, dove si possa far leva sui problemi di inquinamento e vi siano restrizioni alla circolazione.
Nei piccoli centri è meno rischioso noleggiare cargo bike ai negozianti.
Gli aspetti da considerare nella valutazione del raggio d’azione delle consegne in bici sono:
- L’estensione dell’area da servire
- I tempi di percorrenza tra i punti estremi
- I tempi di percorrenza e la distanza tra punti rilevanti
- Gli eventuali ostacoli naturali e fisici come fiumi e colline
- La presenza di percorsi ciclabili lontani dalle strade
- Alternative a percorsi e nodi congestionati
Marketing per le consegne in cargo bike
E adesso alcune idee di marketing e promozione per la vostra attività di ciclologistica:
- Fare una lista Lista degli enti/aziende per settore/servizio
- Stabilire contatti con le receptionist e gli amministratori
- Se i contatti telefonici saranno infruttuosi (assai probabile), andare dai clienti con le vostre cargo bike
- Sondare i concorrenti dei vostri clienti
- Accogliere un reclamo del cliente come un regalo che vi permette di rimediare e lasciare un segno
- Verificare regolarmente la soddisfazione dei clienti
- Offrire una prova gratuita di un paio di settimane
- Sviluppare un portfolio di casi studio
Se avete un’attività di ciclologistica e volete una mano nella comunicazione della vostra impresa, ricordate che Bikeforgood è specializzata nella comunicazione e promozione di attività legate alla bicicletta. Contattateci!
Costi della ciclologistica
Diamo ora uno sguardo alle voci dei costi di avviamento e operativi di una start-up ciclologistica:
- Costi di avviamento
- Costituzione e registrazione dell’impresa
- Licenze
- Flotta bici/Cargo bike
- Immagine aziendale e comunicazione
- Attrezzatura informatica
- Costi operativi
- Affitto sede/magazzino
- Beni consumabili
- Assicurazione
- Manutenzione
- Personale
- Informatica
- Marketing & promozione
- Servizi professionali
- Finanziamenti/cashflow
Ciclologistica e aspetti normativi
Chiudiamo con qualche veloce riflessione sugli aspetti legali.
Avviare una start-up in un settore nuovo è sempre un’impresa pionieristica che, specie in Italia, deve affrontare un quadro legislativo inadeguato e in ritardo.
Stefano Casini di Salvaiciclisti Roma sostiene che perché si affermi un servizio di consegne in bicicletta, bisogna cambiare le regole del gioco. Un’attività di ciclologistica non può stare nello stesso campionato di Amazon, UPS, DHL e via discorrendo.
La ciclologistica non è contemplata nella legge. Il codice della strada sarebbe completamente da riscrivere e fare in modo che tenga veramente in considerazione le biciclette e abiliti anche quelle più ingombranti e capaci, le cargo bike.
Lo stesso codice della strada afferma che il principio guida per ogni decisione dovrebbe essere la riduzione dei costi economici, sociali e ambientali e di migliorare la qualità della vita delle persone.
Principi che rimangono però lettera morta nel sviluppo del codice stesso e nell’interpretazione dei singoli punti.
Secondo Federico Del Prete, presidente di Legambici, la bicicletta e le cargo bike devono essere riconosciute come strumento di lavoro e chi la usa è un lavoratore a tutti gli effetti (Del Prete propone il termine di “ciclologista”) e quindi deve essere sottoposto agli obblighi della Legge 81, che regola il tema della sicurezza sul lavoro.
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