Pellegrina Bike Marathon. Una pedalata alla scoperta della Valsusa
Quando cicloturismo fa rima con masochismo
Tra deviazioni non segnalate, interruzioni, strappi impossibili, la ciclabile della Val Seriana è un esempio del poco rispetto di cui godono i turisti in bici. Nonostante, per carità, i posti siano molto belli.
Il cicloturismo in Val Seriana non è per i deboli di cuore. La valle si trova in provincia di Bergamo ed è percorsa da una ciclovia che nella parte finale è piena di salitelle molto dure. I posti comunque sono incantevoli e possono valere lo sforzo.
Se stai pianificando un giro sulla ciclabile della Val Seriana, ecco alcune cose da tenere in considerazione e le cose che potresti vedere in Val Seriana.
Alla scoperta della Val Seriana
La Valle Seriana deriva il suo nome dal fiume Serio, che scorre, in mezzo alle Prealpi Lombarde dal monte Torena e si butta, dopo 124 km, nell’Adda, nella provincia di Cremona.
Il Serio ha un fratello, il Brembo che come dà il nome a una valle bergamasca molto bella attraversata da un’altra bella ciclovia. Come il Serio anche il Brembo porta le sue acque all’Adda.
Ho percorso varie volte gli argini del fiume nella parte bassa del Serio, quella che scorre nella pianura Lombarda, nel corso di gite e di manifestazioni gravel come la Gravel sul Serio e la 100 km e 10 castelli.
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E avevo anche affrontato il tratto che da Bergamo porta a Clusone insieme al mio amico Nicola.
Ma mi era rimasta la voglia di completare la ciclovia nella sua parte alta e meno battuta, quella che da Clusone sale fino a Valbondione.
Da Valbondione tra l’altro parte il sentiero che permette di ammirare le magnifiche cascate del Serio, alte la bellezza di 315 metri. Cinque volte l’anno le cascate vengono aperte e attirano moltissimi turisti.
Così, accompagnato dalla mia famiglia, abbiamo deciso di trascorrere un weekend in montagna in camper. La mattina della domenica sarei sceso in bici lungo la ciclabile della Val Seriana e ci saremmo incontrati ad Albino, un antico borgo della Val Seriana, ricco di storia, che quel giorno ospitava un evento artistico molto interessante.
Quello che ho trovato lungo la ciclabile Val Seriana non è esattamente ciò che mi aspettavo.
Ciclabile con sorpresa
Una ciclabile, per definizione, dovrebbe essere percorsa più o meno da tutti. E ho capito perché quel tratto di ciclovia fosse così poco frequentata.
Il percorso rispecchia grosso modo quello che avevo affrontato nella parte alta della ciclovia dell’Oglio (racconto l’esperienza in questo articolo), quella che scende lungo la Valcamonica.
Siccome ci troviamo in montagna è lecito che ci siano salite, ma gli strappi sono davvero troppi e troppo frequenti per un ciclista non allenato. Vi è anche un tratto di diverse decine di metri al 40%.
Ma potrei soprassedere se fosse solo questo. Mettere il piede a terra e spingere la bici per alcuni tratti non mi diverte particolarmente, ma fa parte dell’avventura.

Interruzione con indicazione verso sentiero non percorribile in bici
Scarsa manutenzione e poca attenzione ai cicloturisti
Il problema è la scarsa manutenzione, che lascia alcuni tratti impercorribili da molto, molto tempo, accompagnata dall’assenza di alternative segnalate.
Nei giorni precedenti alla mia pedalata sulla ciclabile Val Seriana, aveva piovuto intensamente e ho trovato diversi alberi che non erano stati rimossi dalla ciclabile.
In altri punti, già da tempo i bei ponti di legno necessitano interventi di messa in sicurezza, perciò sono stati chiusi e non si sa quando riapriranno.
Da altre parti ancora, la ciclabile si interrompe per cantieri di costruzione di… non ho capito bene cosa: strade, fognature o che.
Sta di fatto che nella maggior parte di queste interruzioni ci si accorge solo quando si è davanti all’inferriata che sbarra il passo e si è costretti a ritornare indietro di diverse centinaia di metri, se non di chilometri, e cercarsi da soli l’alternativa da percorrere.
Alternativa che quasi sempre è un provinciale, non tanto sicura come la ciclabile che si è abbandonata.
Cicloturisti masochisti
È in questi momenti che ho pensato che il cicloturista gode troppo spesso in Italia di scarsa considerazione. Ed è un peccato, perché i dati ci dicono che il cicloturismo è un trend di successo. Una fonte di ricchezza per i territori.
E ho pensato anche, che noi ciclisti siamo un po’ masochisti, perché nonostante le mille difficoltà continuiamo a godere delle gioie che un mezzo semplice e puro come la bicicletta sa darci.
Hai mai percorso tratti della Val Seriana? Lascia un commento per dire cosa ne pensi.
Ho percorso il tratto Pradalunga – Ponte Nossa. A tratti spettacolare, ma con percorso mal segnalato in cui è facile perdersi. Vale la pena percorrerla, magari scegliendo giornate non trafficate (molto frequentata anche per camminate) perché il fiume, anche in periodi siccitosi come questi, regala scorci di grande impatto. Con qualche cartello in più sarebbe perfetta