Cicloturisti: chi sono e come farseli amici
Cosa intendiamo quando parliamo di cicloturisti? E come possiamo sfruttare economicamente il fenomeno crescente del cicloturismo?
Abbiamo visto negli articoli precedenti come nel cicloturismo ha sempre più spazio una pratica di viaggio slow rispetto alle discipline adrenaliniche e che sia uno delle modalità di turismo che più lasciano denaro nelle tasche delle comunità locali e che la crescita nelle preferenze dei vacanzieri sia sempre più alta.
Oggi vediamo, sempre grazie ad Alberto Conte (questa volta in compagnia di Ludovico Bizzocchi, accompagnatore e guida cicloturistica), come si costruisce un prodotto cicloturistico.
Ti lascio il video completo del seminario, ma puoi leggere il resto dell’articolo per una fruizione più rapida dei concetti espressi.
E se vuoi leggere tutti gli articoli dello speciale sulla valorizzazione economica e non solo del cicloturismo, puoi accedervi cliccando sulle voci del menù qui sotto. Sono una ricca fonte di informazione per quanti vogliono lavorare con i cicloturisti e guadagnare grazie al trend del cicloturismo.
I numeri della bikeconomy
Tendenze del mercato del cicloturismo. Cosa vogliono i clienti?
Cicloturisti: chi sono e come farseli amici
Come si crea un’offerta turistica bike friendly
Come si pianifica un percorso ciclabile?
La costruzione del “prodotto cicloturistico” è una pratica ancora poco diffusa in Italia, dove spesso ci affidiamo istintivamente al richiamo delle bellezze naturali e al patrimonio culturale. Ma anche per attrarre i cicloturisti bisogna creare offerte adeguate alle sue esigenze e che risponda ai loro desideri.
I valori dei cicloturisti
Uno dei trend turistici in atto sono una maggiore consapevolezza ecologica e maggiore vicinanza alle comunità locali. E i cicloturisti sposano entrambe queste filosofie. Per questo, il racconto della creazione di nuovi posti di lavoro grazie al cicloturismo e lo sviluppo del territorio devono far parte dello storytelling di una destinazione turistiche, perché c’è sempre più attenzione verso questi temi.
Turismo attivo ed enogastronomia di qualità vanno sempre più a braccetto. Sta cambiando il rapporto cliente/fornitore, il cliente ama lo scambio di esperienze con l’albergatore.
Quindi per attrarre i cicloturisti, vanno costruite proposte turistiche adeguate, e soprattutto dimostrare autenticità di valori, il rispetto dell’ambiente, la passione per la bicicletta.
Identikit del cicloturista
I cicloturisti hanno in media una cinquantina di anni, sono al 60% uomini e al 40% donne. Hanno un’educazione e un reddito medio-alto, anche se entrambi i dati tendono ad allargarsi sempre di più.
Viaggiano da soli per il 20%, per il 50% in coppia, e per un altro 20% in gruppetti da 3-5 persone.
Scelgono il cicloturismo per praticare sport all’aria aperta, per rilassarsi, per socializzare, per un contatto con la natura, per vivere un’avventura.
Cercano itinerari attrattivi con diversi livelli di difficoltà, sentieri o strade con poco traffico. Cercano sicurezza, tranquillità, salubrità.
Uno, nessuno, centomila cicloturisti
In fondo, dire “cicloturisti” vuol dire tutto e vuol dire niente, perché a seconda del tipo di bici, della disciplina preferita, del tipo di vacanza, dell’età, eccetera, ogni turista in bicicletta ha esigenze anche molto diverse ed è fondamentale sapere a quale tipologia ci si sta rivolgendo per proporre servizi all’altezza.
A.
I cicloturisti sono divisibili per tipologia di bici usata, che permette alcune esperienze e altre no. Andiamo dalla
(1) city bike adatta per gli spostamenti in citta, alla
(2) bici trekking per percorsi più lunghi su strade non troppo accidentate, alla
(3) gravel per abbinare velocità e avventura, alla
(4) mountain bike per escursioni sui sentieri o per discese mozzafiato.
Ognuna di queste bici ha poi la versione elettrica che permette anche ai meno allenati di fare esperienze altrimenti proibitive e moltiplica il pubblico dei cicloturisti.
B.
I cicloturisti si possono poi distinguere per tipologia di vacanza. C’è chi sceglie la vacanza IN bicicletta come i
(1) cicloturisti itineranti (lunghi itinerari a tappe), o come i
(2) cicloturisti sportivi (che fanno tour ad anello partendo dallo stesso albergo, partecipano a eventi, ecc.), o come i
(3) bikepacker (cicloturisti all’avventura, che dormono spesso in tenda).
C’è poi chi sceglie di fare una vacanza CON la bicicletta. La bici in questo caso è parte della vacanza, ma non l’unico elemento. È il caso dei
(4) cicloescursionisti e dei
(5) cicloturisti sportivi con famiglia al seguito che variano la loro attività in base alle esigenze di tutti i componenti della famiglia.
C.
I cicloturisti si differenziano anche in base all’approccio alla vacanza:
(1) approccio slow. I cicloturisti compiono escursioni brevi, solitamente di 3-4 ore e 30-50 km, con bici noleggiate sul posto, usano bici da trekking magari a pedalata assistita. Prediligono percorsi pianeggianti, viaggiano in coppia o con la famiglia, amano natura e cultura e cercano il relax)
(2) approccio sportivo. I cicloturisti sportivi hanno dai 30 ai 60 anni, sono per la maggior parte maschi, allenati, non amano o detestano la e-bike. Compiono percorsi medio-lunghi, asfaltati, anche sopra i 100 km, a velocità sostenuta. Spesso viaggiano in gruppo e hanno una capacità di spesa medio-alta.
(3) biker. Hanno 25-45 anni, amano i percorsi nella natura, l’adrenalina, il fuoristrada. Sempre più spesso usano la e-bike. Organizzano in autonomia il viaggio, prediligono percorsi tecnici, percorre 35-70 km al giorno compiendo anche dislivelli importanti.
(4) approccio gravel. I “gravellisti” cercano percorsi lontano dal traffico, sterrati. Sono meno attenti alle prestazioni e più alla tavola rispetto ai cicloturisti sportivi. Compiono 60-100 km al giorno a volte con dislivello importante.
Il cicloturismo, come vedi, è un mondo molto variegato e accontentare tutti non è possibile. Bisogna puntare all’eccellenza scegliendo una tipologia di cicloturista in funzione delle caratteristiche geografiche del territorio, delle infrastrutture e dei servizi disponibili, delle caratteristiche uniche del territorio e della concorrenza. È molto importante farsi queste domande per capire a chi rivolgersi e su cosa puntare.
Che cosa serve per creare un prodotto cicloturistico?
Innanzitutto, che cos’è un prodotto turistico? E’ l’insieme di beni e servizi di un territorio che messi a sistema compongono un’offerta in grado di rispondere alle esigenze del turista.
Non è sufficiente essere in una bella zona, con begli itinerari, ma necessario creare un’offerta, un sistema.
Tra le infrastrutture e servizi fondamentali per la creazione di un prodotto cicloturistico ci sono: i collegamenti, le strade, la presenza di guide, di noleggi, di salite, di ciclovie, di attrazioni naturali e culturali (musei, chiese importanti, il patrimonio culturale in genere), la tradizione enogastronomica.
È importante convincere le amministrazioni a fare tutto il possibile per incentivare il cicloturismo. Gli investimenti in ciclovie, per esempio, hanno un ritorno rapidissimo. Ogni anno, secondo ECF (Federazione Ciclitica Europea), si investono nel cicloturismo in Europa 5,6 euro pro capite, per un ritorno di 400 euro pro capite.
Come si crea un prodotto cicloturistico?
La roadmap per la creazione di un prodotto cicloturistico prevede i seguenti step:
- Analisi dell’area
- Censimento delle risorse del territorio
- Redazione di un piano strategico-operativo
- Progettazione del prodotto turistico
- Progettazione degli itinerari
- Sopralluoghi per verificare gli itinerari, raccogliere immagini e costruire lo storytelling
- Creazione di un catalogo di offerte
- Informazione e formazione per gli operatori turistici
- Promozione
Nel caso di aree vaste questo processo può durare anni e ripetersi ciclicamente.
Il piano deve contenere obbiettivi chiari, tenere conto del quadro normativo di riferimento (proprietà private, segnaletica, verifiche catastali…), essere basato sul benchmarking e sull’analisi della concorrenza. Deve avere target e mercati di riferimento definiti, una definizione degli standard e della segnaletica, un piano d’azione a step e la definizione dei ruoli degli stakeholders e delle tempistiche.
Forse è scontato, ma giova sottolineare che il prodotto cicloturistico contempla una plurivocità di offerte:
- un punto informativo e di accoglienza
- infrastrutture ricettive
- servizi turistici
- servizi di mobilità
- animazione e cultura
- servizi pubblici
- commercio e ristorazione
Il censimento degli itinerari esistenti può iniziare dalle heatmap delle app per ciclisti, dalle ciclovie e dagli itinerari già segnalati.
Vanno inoltre censite le strutture di accoglienza bike friendly, i punti di ricarica, le ciclofficine, i servizi di transfer, i produttori alimentari, le cantine vinicole, gli hub della mobilità (stazioni e parcheggi) e unire i punti con gli itinerari.
Come si comunica un prodotto ciclotuiristico
Per quanto riguarda la comunicazione, come detto all’inizio, è fondamentale raccontare storie delle persone e delle attività del territorio. Caricare le informazioni sulle app, creare offerta e insistere nella diffusione delle informazioni agli operatori del territorio.
Per la promozione si possono usare piattaforme internazionali, social network, ufficio stampa, fam e blog tour, e tutte le differenti forme di marketing off e on-line.
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