Colle della Lombarda, Nibali e i contrabbandieri
Che cosa unisce una baguette, una banana gigante e una chiesa in salita?
La salita al Colle della Lombarda è protagonista di questo episodio della rubrica “Senza fiato“, le grandi salite del ciclismo raccontate con un approccio cicloturistico.
Guarda il bellissimo video e leggi l’articolo realizzati da Fabrizio Parisi.
E se vuoi scaricare la traccia gps, trovi link in fondo alla pagina!
La solitudine dei numeri del Colle della Lombarda
Se cercate silenzio e paesaggi incontaminati il Colle della Lombarda fa al caso vostro!
Io e Bat siamo sulle Alpi Marittime, facciamo qualche km in falso piano e raggiungiamo Pratolungo. Da qui inizia la vera salita!
20 km di fatica e gioia per raggiungere i 2350 metri del valico.
20 km in cui non si incrocerà alcun centro abitato.
20 km che se avrai il privilegio di percorrere in un giorno feriale, potresti non incontrare anima viva!
Il valico di frontiera e i contrabbandieri
Una serie di stretti tornanti ci fanno salire di quota, ci dirigiamo verso il confine francese.
E dovunque ci sia un valico, c’è una storia di contrabbandieri!
Dopo la seconda guerra mondiale infatti, il contrabbando divenne un affare per aggirare i dazi, una fonte di reddito per le famiglie. Un lenzuolo bianco era il segnale in codice di via libera.
Dall’Italia partivano riso, oggetti in rame, cordame.
Dalla Francia soprattutto saccarina, caffè, pietre focaie e cartine per sigarette.
Noi abbiamo smesso di fumare da un po’, lo zaino da 30 kg non lo abbiamo portato e le biciclette sono in carbonio.
I tempi dei contrabbandieri sono forse lontani, ma sarà per lo splendido isolamento, per il silenzio o forse per la fatica che lascia il giusto tempo al libero pensiero che sul Colle della Lombarda possiamo immaginare di essere chi ci pare.
Il Santuario di Sant’Anna
25 tornanti ci hanno portato a quota 1800, 10 km di salita.
Gli ultimi 6 hanno avuto una pendenza media del 9%, qui però la valle si apre e per 3 o 4 km la strada ci concede una tregua.
Siamo vicini al santuario di Sant’Anna. Io e Bat abbiamo avuto entrambi una Nonna Anna, dunque decidiamo di fare una piccola deviazione, in fondo si tratta “solo” di un paio di km.
Dall’alto dei suoi 2010 metri, il santuario domina la valle ed è il più alto d’Europa.
Le prime tracce risalgono all’anno 1000: una piccola cappella con dei locali destinati all’accoglienza dei viandanti.
Mi piace pensare che unendo sacro e profano sia stato rifugio anche per i contrabbandieri che hanno percorso queste strade.
Vincenzo Nibali inseguito da…
Qui arrivò il giro del 2016 passando però dal versante Francese.
Ancora in Francia, Vincenzo Nibali attaccò e staccò la maglia rosa Esteban Chavez, discese poi gli 8 km dalla vetta al bivio dal quale siamo appena passati e percorse le rampe che portano al santuario, rincorso da una banana e dalla Pantera Rosa.
Ciononostante riuscì a mantenere il distacco da Chavez e vinse il giro per soli 52 secondi, ultimo Italiano a riuscirci.
Impiegò circa 7 minuti per percorrere questi 2 tostissimi km, a noi ce ne sono voluti 25! Forse se ci avesse rincorso una banana, saremmo stati un filo più veloci.
In bici sulla Luna
Nel regno della salita, anche la navata del Santuario è in leggera salita!
Ma anche la salita più dura, per una banale questione di prospettiva, si può trasformare in discesa!
Terminata la visita al Santuario di Sant’Anna, in un amen siamo di nuovo al bivio per riprendere la strada verso la cima del Colle della Lombarda.
Mancano 8 km al traguardo, pedaliamo da 3 ore e praticamente non abbiamo incontrato anima viva.
Nessuno!
Sembra così impossibile da farci credere di essere gli ultimi umani sulla faccia della terra!
Negli ultimi km le pendenze diventano meno offensive e il paesaggio sempre più spoglio.
Siamo circondati da pietraie che mi fanno pensare a come sarebbe pedalare sulla Luna.
La Luna è parecchio distante, ma salendo ci siamo quantomeno avvicinati.
Ci fermiamo a quota 2350: il valico, il confine francese!
La razza umana non si è estinta
Finalmente incontriamo qualcuno e ci accertiamo che la razza umana ancora non sia estinta.
Per una decina di euro è persino disposto a darti qualcosa da mangiare!
Prende una baguette e la riempie con cose di ogni tipo.
La birra e la stanchezza mi fanno venir voglia di sdraiarmi e di chiudere gli occhi.
Tra sogno e realtà mi chiedo: “Preferirei forse essere un pesce?”
Quando vedrete passare un ciclista trasognato, non fidatevi del suo aspetto inoffensivo e bonario: sta preparando la conquista del mondo.
(Didier Tronchet)
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