Consegne in bicicletta. Le opportunità offerte dalla ciclologistica
Hai un’attività commerciale e intravedi un potenziale nelle consegne in bicicletta?
Vuoi sapere se la ciclologistica possa essere un business profittevole?
Io stesso mi sono fatto le stesse domande e per questo ho letto svariate ricerche in proposito e ho partecipato ad alcuni webinar e a un corso organizzato da Legambiente sull’ultimo miglio sostenibile.
La sostenibilità ambientale sociale ed economica è uno dei maggiori focus di attenzione di Bike for Good.
Mi sono interessato alla ciclologistica e alle consegne in bicicletta, perché hanno a che fare con temi importanti come
- la qualità della vita delle persone,
- il rispetto per l’ambiente,
- perché no? i diritti umani che la questione dei rider e dei lavoratori di Amazon hanno posto all’attenzione di tutti.
Grazie alle mie ricerche, sono stato in grado di dare qualche consulenza a chi aveva i tuoi dubbi su consegne in bicicletta, cargo bike e ciclologistica. E ora ho scritto questo lungo articolo per riassumere quello che ho scoperto e darti ulteriori elementi su cui basare la tua scelta.
Leggilo fino in fondo, scrivimi cosa ne pensi nei commenti e se hai altre domande mandami un messaggio in privato!
Ho strutturato questo articolo sulla ciclologistica come una sorta di analisi SWOT in modo da evidenziare punti di forza, debolezze, opportunità e minacce di un business basato sulla consegne in bicicletta.
Credo che questo possa esserti utile.
In questo primo articolo parleremo delle opportunità che la situazione attuale offre per la creazione di un’attività legata alle consegne in bicicletta.
1. OPPORTUNITÀ
Lo stato dell’arte in fatto di consegne a domicilio
Lo shopping online ha avuto un’incredibile spinta grazie ai lockdown e alle restrizioni decisi per far fronte all’epidemia di Covid.
Si stima che la crescita dell’e-commerce sia stata di ben il 10-15% annuo nei paesi avanzati fino al 2020, e che sia in seguito letteralmente esplosa.
Io stesso sono stato chiamato a dare una mano a un progetto di e-commerce in supporto dei commercianti locali di alcuni comuni della provincia di Milano.
Completare l’esperienza dello shopping online soprattutto (ma non solo) di coloro che tengono alla sostenibilità e ai diritti dei lavoratori, è una grande opportunità per la ciclologistica.
Le consegne in bicicletta consentono di “salvare spazio” (e in prospettiva di ridurre il consumo di suolo) e salvaguardare la salute sia di chi effettua la consegna, sia di tutti gli altri.
Le bici, comprese le cargo bike, stanno diventando nel mondo del lavoro sempre meno un elemento esotico e sempre più un mezzo per realizzare profitto.
Secondo una ricerca europea, il 77% delle consegne che oggi avvengono in città potrebbero avvenire in bicicletta.
Se grandi aziende di logistica come UPS hanno iniziato ad affidarsi alle cargo bike per le loro consegne, vuol dire che c’è un ritorno anche economico.
La situazione, come si dice, è “fluida” e in forte espansione. Al momento soltanto a Milano le aziende attive nella ciclologistica sarebbero più di 10, mentre in tutta Italia la stima di TRT è di oltre 60 imprese in più di 40 città.
Consegne rapide, una necessità
I consumatori si rivolgono sempre più all’e-commerce per tutte le loro esigenze di acquisto, e una distribuzione rapida dei prodotti non è più solo una commodity, ma sta diventando una necessità per colmare l’aspettativa di ogni esperienza di acquisto online.
Se le società di logistica e i loro partner di vendita al dettaglio vogliono avere la possibilità di contrastare la minaccia incombente di Amazon Prime, questa deve essere una loro priorità.
Esistono ormai tecnologie per cui rivenditori, partner logistici e consumatori possono connettersi direttamente con corrieri locali non professionisti che utilizzano i propri mezzi di trasporto per effettuare le consegne.
Le aziende possono inviare i loro ordini online ai clienti più rapidamente e i clienti possono ricevere i loro acquisti quando e dove vogliono. La libertà di effettuare consegne programmate garantisce inoltre di trovare i clienti siano a casa al momento della consegna, eliminando la necessità di un secondo tentativo.
Da una ricerca di Cyclologistic basata su dati del 2006, emerge che sul totale europeo, il 60% degli spostamenti che implicano una forma di trasporto merci avveniva con mezzi motorizzati. Il restante 40% a piedi, in bicicletta o con il trasporto pubblico.
Dei viaggi motorizzati il 42% poteva essere effettuato in bicicletta, in base al principio che questi trasporti prevedevano un peso inferiore ai 200 kg per metro cubo e un viaggio al di sotto dei 7 km senza troppe tappe intermedie.
Ricerche più recenti confermano che nelle città europee, circa la metà dei viaggi effettuati in auto e furgone che comportano il trasporto di cose e merci potrebbe essere effettuato utilizzando biciclette e cargo bike.
Valore socio-economico delle consegne in bicicletta
Una delle grandi opportunità della ciclologistica è quello dello sviluppo socio-economico positivo.
La bici possiede un moltiplicatore sociale diverse volte superiore a quello del mercato automobilistico. Secondo il documento sulla Bike Economy di Legambiente, “L’A Bi Ci”, l’insieme degli spostamenti a pedali, in Italia, genererebbe un fatturato superiore ai 6,2 miliardi di euro.
Se si considerano poi:
- il risparmio di carburante,
- i benefici sanitari,
- i benefici per la salute dei bambini,
- la riduzione dell’assenteismo,
- la riduzione dei costi ambientali e sociali delle emissioni di gas serra,
- il miglioramento della qualità dell’aria,
- il contenimento dell’impatto del rumore,
- il contenimento dei costi delle infrastrutture e del consumo di suolo,
i 6,2 miliardi di valore economico della bici è senz’altro sottostimato.
E ci sono anche altri elementi come la diminuzione dei tempi di percorrenza legati all’abbattimento del traffico e la ricchezza generata da uno spazio pubblico di qualità, dei quali è difficile calcolare il valore.
Riduzione dell’inquinamento
Secondo TRT, ad Amsterdam i corrieri che effettuano consegne in bicicletta risultano il 25% più produttivi dei colleghi al volante, mentre a Londra, l’introduzione delle cargo nella logistica urbana ha consentito di ridurre del 55% le emissioni del servizio e di tagliare il 20% delle percorrenze.
Secondo il XIII rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), basato sui dati dell’Air quality in Europe – Report 2017 il comparto dei trasporti è responsabile del 13-15% di emissioni di PM (Particulate Matter) 2.5 e PM 10.
Queste polveri sottili altamente cancerogene, insieme all’ozono troposferico (O3) e al biossido di azoto (NO2) solamente nel 2013, in Italia, hanno determinato più di 91.000 morti premature.
La congestione del traffico è responsabile di larga parte della produzione di CO2 e altri inquinanti di tutto il mondo dei trasporti e incide pesantemente sulla salute pubblica.
Ma non solo causa l’aumento dell’inquinamento ambientale e del consumo di energia: aumenta anche la durata dei viaggi privati e commerciali. Ogni anno l’economia europea perde circa l’1% del proprio PIL a causa della congestione stradale.
Secondo l’OMS, livelli di mobilità ciclistica superiori al 30%, possono comportare la creazione di 76 mila posti di lavoro in Europa e la riduzione di 10 mila morti in incidenti.
La riduzione delle patologie cardiovascolari e dell’incidentalità farebbero risparmiare 110 miliardi di euro in spese sanitarie, mentre ammonterebbe a 3 miliardi di euro il risparmio generato dalla riduzione dell’inquinamento ambientale e acustico.
Le consegne in bicicletta in particolare potrebbero far risparmiare 1300 tonnellate di carburante e 3500 di CO2.
Ciclologistica e disoccupazione
A rendere desiderabile la diffusione del trasporto a pedali è anche la possibilità di creare nuovi posti di lavoro.
Rispetto alla tradizionale attività di corrieri, le consegne in bicicletta impiegano un maggiore numero di persone.
Ma questo deve accadere a patto di garantire ai ciclisti condizioni di lavoro dignitose in termini di trattamento economico e di tutela della salute.
Nel prossimo articolo dedicato alle consegne in bicicletta, ti parlerò dei punti di forza che aprire un’attività di ciclologistica può avere e alle minacce alle quali un progetto di questo tipo può andare incontro.
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