Lavorare nel cicloturismo tra social media e bike hotel
Conosci le opportunità che offre il cicloturismo? Sai come si svolge il lavoro nell’ambito del turismo esperienziale?
Ho chiesto di spiegarlo a Fabio Boeti, titolare di Bike Experience e accompagnatore cicloturistico, uno dei primi Esperti promotori della mobilità ciclistica a diplomarsi all’Università di Verona.
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Gli argomenti:
- Bike Experience: turismo esperienziale e accompagnamento nello sviluppo di bike hotel
- Verona in Tour dall’outgoing all’incoming
- Punti di forza e opportunità del cicloturismo
- I numeri del cicloturismo
- Strumenti del digital marketing nel mondo del cicloturismo
- La crescita del mercato italiano, il target obbligatorio per il 2020
- Formare gli albergatori sulle opportunità del cicloturismo
- Come lavorare nel cicloturismo
L’accompagnatore cicloturistico tra social media e bike tour
Ciao a tutti gli amici di Bike for good. Mi chiamo Fabio Boeti e sono titolare di Bike Experience. La mia è un’attività nata nel 2015. Mi occupo di cicloturismo a livello professionale ormai da qualche anno e organizzo bike tour accompagnati tra Lago di Garda e Verona portando il turista alla scoperta delle zone un po’ meno di massa del lago di Garda e quindi nell’entroterra gardesano.
Mi occupo anche di affiancare le strutture ricettive del territorio che vogliono incentivare e sviluppare il prodotto cicloturismo per la loro clientela.
Perché questa passione per la bicicletta? È una passione che mi porto dietro da quando ero bambino. È sempre stata dentro di me, all’inizio a livello sportivo e poi grazie proprio al corso in Esperto Promotore della Mobilità Ciclistica nel 2013 ho capito che la bicicletta non è solo sport, non è solo mtb e bici da corsa ma è cicloturismo, è turismo attivo, è scoperta del territorio ed è possibilità anche di avviare una nuova attività.
Non sono un ciclista professionista, sono un perito termotecnico che si è reinventato a livello lavorativo.
Bike Experience: turismo esperienziale e accompagnamento nello sviluppo di bike hotel
BfG: Raccontaci un po’ che cos’è Bike Experience.
Fabio Boeti: Bike Experience è un concetto nato dopo aver studiato il territorio del lago di Garda e del suo entroterra e ho visto che sul territorio c’erano tanti noleggi ma c’era poca gente che organizzava delle attività vere e proprie per per i turisti e quindi ho pensato che ci voleva qualcosa che facesse in modo che il turismo esperienziale e l’accompagnamento diventassero una parte importante per riscoprire quegli angoli un po’ nascosti della zona.
Tutto è nato perché nel 2014, insieme all’ingegner Marco Passigato, ho seguito l’ultima parte di progettazione dei percorsi delle Terre del Custoza con tabellazione dei percorsi stessi. Lì ho capito che avevamo un territorio che andava sviluppato attraverso il turismo esperienziale, il turismo sostenibile e anche un turismo nuovo di persone che non vanno sul lago a prendersi il sole, ma che hanno voglia di pedalare, stare all’aria aperta e in mezzo alla natura.
Così è partita questa prima fase. La seconda fase è stata quella di affiancare le strutture ricettive e piccoli agriturismi del territorio dell’entroterra gardesano e poi anche gli alberghi che volevano creare magari delle proposte ad hoc per i loro clienti.
Ho avuto anche la possibilità di organizzare da zero un hotel del lago di Garda che poi è diventato bike hotel. L’ho affiancarlo nella realizzazione della bike room, dei pacchetti, nell’organizzazione da bike manager per i turisti che sarebbero arrivati a fare esperienza in bicicletta.
Questa è la cosa che mi piace fare di più, aiutare a sviluppare questo tipo di attività.
Verona in Tour dall’outgoing all’incoming
– E adesso sei è attivo anche in Verona in Tour. Che cos’è?
– A Villafranca di Verona c’è un’agenzia viaggi che per trent’anni si è occupata di outgoing, di organizzazione di viaggi all’estero. La titolare Elisabetta Belloni si sta appassionando molto anche lei a turismo esperienziale e soprattutto all’incoming.
Questo è un fatto molto importante perché significa che per la prima volta un’agenzia ha deciso che non porta più le persone all’estero, ma vuole puntare sul fatto che le persone vengono a visitare il nostro Paese. Come? Anche lei in modo alternativo e sostenibile, green.
Con Verona in Tour io ho supportato l’agenzia nella realizzazione e nell’organizzazione delle prime esperienze in bicicletta e stiamo realizzando un percorso contattando le varie attività ricettive del territorio per offrire possibilità di marketing e mettere a disposizione le nostre attività. Non solo cicloturismo, ma turismo esperienziale a 360 gradi.
Dall’altra parte Verona in Tour è un’agenzia che riesce ad avere dei contatti maggiori e da 30 anni è sul mercato e punterà molto sull’incoming e sui collegamenti con le agenzie estere con le quali lei lei collabora.
È uno sviluppo in più che stiamo dando perché, per quanto io come Bike Experience faccio attività di social marketing, arrivare al cliente straniero non è così facile. Affiancare un tour operator di questo tipo dà la possibilità di creare dei pacchetti vacanza e di raggiungere anche quel cliente attraverso fiere di settore.
Prima che accadesse il blocco internazionale, l’agenzia doveva partecipare a due fiere del settore turismo una a Mosca e una a Berlino.
Punti di forza e opportunità del cicloturismo
– Hai già toccato nella presentazione delle realtà in cui sei coinvolto i punti di forza del cicloturismo. Quali sono le opportunità anche per il territorio?
– Sicuramente le opportunità sono molteplici. Innanzitutto, per il turista, l’attività fisica, la possibilità di muoversi, di uscire dai luoghi del turismo di massa ed andare in un turismo più rurale. Addentrarsi nella scoperta attraverso percorsi su strade secondarie, piste ciclabili, strade di campagna ed entrare nei borghi meno conosciuti.
Secondo, il cicloturismo può dare una mano anche a quelle piccole e medie imprese o le aziende agricole del territorio che non sono grandissime ma che lavorano con amore e qualità il proprio prodotto. Parlo della zona del Garda dedicata al vino ma non solo. Quindi vino ed enogastronomia.
I numeri del cicloturismo
La bicicletta offre la possibilità di stare a contatto con la natura entrando anche in scenari che sono rimasti sotto certi punti di vista anche abbastanza selvaggi e che normalmente si farebbe fatica ad esplorare con altri mezzi. Il cicloturismo dà la possibilità di fare una giornata intera all’aria aperta pedalando.
Adesso con l’utilizzo delle e-bike il vantaggio è ancora maggiore, perché anche chi non è prettamente sportivo o comunque chi fa poca attività fisica o non ha mai fatto un certo tipo di esperienze con la e-bike può tranquillamente approcciarsi anche a questo tipo di turismo attivo.
I numeri parlano chiaro. Io parto sempre dai dati di Legambiente e dell’Isnart pubblicati l’anno scorso, secondo i quali il cicloturismo è diventato l’otto percento del valore del turismo tradizionale. E rispetto al 2013 dati sono in netta crescita, c’è sempre più gente che vuole fare esperienze e abbina la bicicletta a esperienze di tipo enogastronomico, naturalistico e culturale.
E tutto questo va sommato al fatto che fa bene alla salute. Il movimento fa sempre bene.
Strumenti del digital marketing nel mondo del cicloturismo
– Nel tuo lavoro c’è una parte più piacevole e più vistosa che è quella dell’accompagnatore che ti permette di andare in giro in bicicletta, però c’è anche una parte che ti costringe a stare dietro la scrivania a fare del digital marketing.
Ci dici che cosa usi e che cosa fai per attirare clienti nel mondo digital?
– Il mondo digital fin dall’inizio l’ho visto come una parte molto importante per un’attività come la mia, a cominciare dalle pagine social Facebook e Instagram.
Ho fatto dei corsi di digital e social marketing perché ne volevo capire di più. Facebook da utilizzarlo a livello personale a utilizzarlo a livello professionale ad esempio per me ci passa un mondo. Sono due cose completamente diverse. Mi sono fatto i miei piani editoriali di pubblicazione. Cerco di fare delle pubblicazioni, mirate, racconto il territorio attraverso le immagini, attraverso i post sia su Instagram che su Facebook. Utilizzo sia le pubblicazioni in italiano che in lingua straniera, campagne a pagamento pay per click, soprattutto targettizzate verso i canali esteri, almeno fino a qualche mese fa.
Ovviamente non è semplice perché in funzione dei Paesi che vai a cercare, il pay per click costa di più o comunque è più difficile raggiungere il target di persone che ti che ti interessano.
Lavorare con le parole chiave vale per Instagram, come per Facebook, come anche per Google Adwords, in modo da piazzare il mio sito internet tra i primi risultati sui motori di ricerca per chi dall’estero sta cercando un certo tipo di esperienza. È un lavoro che porta via tanto tempo. Sembra una banalità ma rappresenta il 60/70 percento della mia giornata. A meno che debba portar fuori clienti.
Quindi targettizzare, e-mail marketing ovviamente, e lavorare su Google My Business, piuttosto che cercare anche quelle piattaforme online che stanno crescendo sempre di più che ti aiutano un pochettino a pubblicare le tue offerte.
È un lavoro che va pianificato ed è certosino secondo me.
La crescita del mercato italiano, il target obbligatorio per il 2020
– Hai fatto già una carrellata degli strumenti che usi e hai accennato al fatto che fino a prima del lockdown la tua clientela era prevalentemente straniera. Adesso che si prospetta una ripartenza lenta in cui tutti si muoveranno vicino a casa, quali sono le strategie per attirare gli italiani. Visto che ti muovi intorno al lago di Garda è molto frequentato da stranieri che hanno un’abitudine maggiore alle vacanze in bici, giusto?
– Sì, il Garda è molto frequentato da stranieri e quest’anno mi sono già programmato sul fatto che stranieri ne vedremo pochi almeno fino a Dicembre o comunque pubblico straniero ce ne sarà poco. Principalmente ci sarà una clientela italiana. Mi orienterò sul pubblico che si potrà muovere massimo a 2/3 ore di distanza di macchina per raggiungere la base dove io ho la mia attività, che è Borghetto sul Mincio.
Quindi ho cominciato a fare attraverso i social pubblicazioni in italiano. Sto seguendo i vari gruppi che si creano su Facebook per pubblicizzare la mia attività.
Con Verona in Tour avevamo già iniziato prima mettendoci in contatto con degli influencer italiani per poi passare agli stranieri, però probabilmente quando ripartiremo i primi che interpelleremo per farci conoscere saranno degli influencer italiani in modo che possano scrivere articoli e possono comunicare quello che noi facciamo.
Il pubblico italiano diventa fondamentale in questa fase.
Io avevo già notato negli ultimi due anni una crescita del pubblico italiano verso il cicloturismo e verso un’attività di accompagnamento. Sicuramente diventerà fondamentale almeno per il 2000. Quindi tutto quello che era il digital marketing puntato sugli stranieri lo riporterò per il pubblico italiano.
L’altra cosa che ho notato è che comunque nonostante il lockdown, nonostante ci sia da parte delle strutture ricettive una certa preoccupazione per il futuro, la voglia di ripartire c’è e anche loro iniziano a pensare che il cliente italiano che magari farà dei week end sarà il principale protagonista della stagione, probabilmente.
Formare gli albergatori sulle opportunità del cicloturismo
– In questo periodo di lockdown in cui le attività all’aperto sono ferme, ho visto che ti stai comunque dando da fare per portare avanti il tuo business. Stai mettendo fieno in cascina come si dice.
– Un paio di idee mi sono venute, perché quest’anno per la prima volta ero riuscito a partire anche con dei corsi dedicati per gli albergatori.
A fine 2019 la presidente dell’associazione albergatori di Peschiera del Garda mi aveva chiesto di fare degli incontri per formare gli alberghi, perché ci si è accorti che il cicloturismo è bello da proporre però se le receptionist o comunque gli addetti ai lavori non sono formati difficilmente si orienta il cliente verso quest’ultima tipologia di scelta. Quindi albergatori mi avevano chiesto di fare dei piccoli corsi di formazione. Una cosa molto semplice per mezza giornata però per fargli scoprire il territorio come e organizzato quali sono le tipologie di clienti e come si poteva fare un tipo di comunicazione.
Sono riuscito a iniziare questi corsi poi purtroppo c’è stato il blocco. Allora l’idea è stata prima quella di iniziare a scrivere un e-book, qualcosa già è stato scritto e qualcuno ha visto la copertina, e lo sto scrivendo proprio sulla base delle idee che avevo portato avanti per fare questi corsi.
La seconda idea è che con Verona in Tour avevamo già iniziato a fare degli incontri di presentazione delle nostre attività di persona e l’abbiamo trasformata in piccoli webinar dove parliamo di quello che vogliamo fare per il futuro.
Quello che stavamo facendo di persona l’abbiamo traslato in digitale come un po’ stanno facendo tutti quanti in questo periodo.
Come trovare lavoro nel cicloturismo
– Dacci qualche consiglio per chi volesse lavorare in questo settore. Come si cerca lavoro nel cicloturismo?
– Eh, bella domanda. Inventiva. Inventiva e voglia di mettersi in gioco, questi secondo me sono i due pilastri. Poi ovviamente bisogna capire se il territorio è ciclisticamente o “cicloturisticamente” adatto per proporre questo tipo di attività (ma l’Italia io penso che sia tutta adatta a fare ciclocicloturismo) e partire un passo alla volta.
Inizialmente per esempio, per le biciclette mettersi d’accordo con un noleggio del posto per poterle prendere a noleggio.
Essenzialmente bisogna realizzare un’offerta chiara che possa andare bene per un pubblico italiano e per un pubblico per un pubblico straniero. Soprattutto bisogna fare del marketing, cioè riuscire a farsi della pubblicità sia in loco presso le strutture ricettive, ma soprattutto riuscire a rivolgersi direttamente al cliente.
Il lavoro va costruito. Io quando sono partito mi sono fatto un business plan di come impostare la mia attività, né più né meno come avrei fatto con qualsiasi altra attività.
Argomenti da sviluppare nelle prossime interviste
– Mi sembra che ha risposto a tutte le mie curiosità in modo esaustivo e preparato. Magari in una prossima intervista spiegheremo meglio come si apre un’attività oppure quali sono le opportunità per un albergo che si vuole trasformare in un bike hotel.
– Io sono partito dalla base perché, devo dire la verità, la provincia di Verona sotto un certo punto di vista è parecchio avanti, tra il lago e Verona ci sono 500 chilometri di percorsi cicloturistici tabellati e pronti e preparati. Magari sarebbe bello raccontare, entrando proprio nello specifico di ogni territorio, come hanno organizzato i percorsi, le attività, le tabelle, seguendo quelli che sono i disciplinari della Regione e anche le caratteristiche che ha ogni cicloturista o turista esperienziale, perché non tutti sono uguali e hanno le stesse esigenze.
– Perfetto! Abbiamo materiale per i prossimi incontri.
– Anche secondo me.
– Ti ringrazio molto e in bocca al lupo per la ripartenza.
– Io ringrazio chi in questo periodo sta facendo qualcosa in più rispetto a noi che stiamo a casa e sono fiducioso nella ripartenza. Grazie anche dell’opportunità di farmi conoscere dal pubblico di Bike for good.
– Fai vedere la maglietta Bike experience! Perfetto.
Ciao ragazzi, grazie mille.
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