Linz-Vienna cicloturismo lungo il Danubio
Se il cicloturismo ha un re, questo è il Danubio e la tratta Linz Vienna è quella più adatta alle famiglie.
Giorno 1
Milano-Linz (in auto)
È agosto e corre l’anno 2016. Ultimi preparativi e partiamo prestissimo per la nostra prima vacanza in bicicletta. È un sogno di papà che si sta per realizzare quello di riuscire a portare moglie Linda (incinta di 2 mesi) e figlia Elena a spasso per più giorni in sella a una bici a gustare lentamente il paesaggio che scorre.
Destinazione Danubio, per la più facile delle vacanze in bicicletta (anche perché è uno dei pochi viaggi alla nostra portata che dispone ancora di posti). Optiamo per una formula viaggio di gruppo con famiglie, e ci affidiamo al tour operator Girolibero, che conosciamo da tempo.
Dopo un lungo trasferimento in auto, arriviamo a Linz solo alle 15.45.
Volevamo vedere qualcosa della città ma ci diamo una sistemata in albergo e aspettiamo in piscina il briefing di Girolibero delle 18, durante il quale conosciamo sommariamente i nostri numerosi compagni di viaggio. Siamo 27 in tutto! E i bambini sono quasi tutti maschi dai 6 ai 13 anni, abbastanza lontani dunque dalla nostra piccola Elena che di anni non ne ha nemmeno 2.
Le nostre guide hanno un piglio deciso e aggiungono dettagli a un programma di viaggio che già conosciamo grazie al sito e ai materiali mandati via mail.
Giorno 2
Linz-Mathausen-Enns
37 km
Dopo una notte difficile a causa della febbre della piccola Elena, ci alziamo alle 6.25 per partire solo alle 10.20, dopo una faticosa e lunga consegna bici (freni e selle da regolare, carrelli e cammellini per i bimbi da testare, noleggiatori di bici elettriche da istruire e così via).
L’attesa e la fame snervano non poco Elena.

Hauptplatz a Linz, gli ultimi atti prima della partenza.
Per fortuna poi si parte e pedalare lungo il maestoso Danubio è da subito meraviglioso.
Siamo vicini a una grande città e il tratto di oggi è molto trafficato. Chi si ferma e ingombra la pista viene sgridato e le diverse andature tra vacanzieri e sportivi creano qualche pericolo di incidente.
Pausa pranzo a Mathausen. Decidiamo di non vedere il campo di concentramento nazista per non appesantire la giornata di Elena. Aspettiamo il resto del gruppo polleggiando sulle sdraio messe a disposizione dal locale ufficio informazioni.
Appena messa nel carrellino Elena piange di nuovo a dirotto, ma è più per la sua condizione di salute che per la novità del carrellino. Una volta calmata da una lunga coccola materna, inizia ad apprezzare.
Nel pomeriggio si registra ancora la grande disorganizzazione di un gruppo forse troppo numeroso. Nonostante la guida, una parte dei 27 elementi smarrisce momentaneamente la strada, alcuni bimbi sono troppo stanchi e si creano grosse distanze tra la testa e la coda del gruppo.
Arriviamo in qualche modo finalmente ad Enns, dopo 37 km di strada, ma non abbastanza presto per poter visitare il paese.
A cena, tra le altre pietanze, la Frittatenzuppe – una zuppa con dentro piccole strisce di pastella simili a pezzetti di frittata – è molto meglio di come la descrizione possa far pensare, anche se piuttosto salata.
Di notte, come per tutto il viaggio, dormiamo con i piumoni anche se ci sono 20 gradi. Tengono troppo caldo, ma senza farebbe troppo freddo.

Torre campanaria di Enns
Giorno 3
Enns-Grein
52 km
Elena ha ancora febbre e broncospasmo. Io e Linda facciamo colazione separati per lasciarla dormire. Si sveglia in uno stato pietoso, ma per il resto del giorno è abbastanza vivace, salvo quando ha sonno e piange a dirotto.
Prendo la bici elettrica di Linda per andare più velocemente a fare la spesa e concedermi un giro nel bel centro di Enns. Tanto bistrattata prima e dopo la vacanza in bici per questa scelta, Linda è contenta di avere optato per la bici elettrica, che si rivela molto utile, soprattutto in salita per chi non è per niente allenata e preparata a uno sforzo continuativo.
Salire senza fatica a oltre 15 all’ora su una salita abbastanza impegnativa come quella per il centro di Enns è una bella sensazione!
Oggi il giro per le campagne e paesini intorno al Danubio è carino. In campagna e nei piccoli villaggi il panorama cambia spesso.
A metà circa dei 52 km previsti, facciamo pausa pranzo con tuffo rinfrescante nel laghetto di Badensee. In pratica una piscina all’aperto solo un po’ più grande e con l’acqua molto più sporca.
L’arrivo è a Grein dove smonto il carrello di Elena per montare la bici sul pulmino che ci porta su per 8 km di curve al nostro magnifico albergo ricavato in un castello.
Le camere sono enormi e spettacolari e anche la vista sulla valle non è male.

E questo è solo l’ingresso al deposito biciclette!
Giorno 4
Grein-Maria Taferl
28 km
La giornata parte subito con una brutta sorpresa, il carrello che la guida si era offerta di metterci al riparo è rimasto fuori all’aperto e si è riempito d’acqua a causa della pioggia. Siamo partiti abbastanza preoccupati, visto che Elena è ancora cagionevole anche se il carrello si è asciugato con il sole del mattino.
Verso mezzogiorno ricomincia a piovere forte.
Cerchiamo di proteggere il più possibile il carrello, ma si allaga di nuovo. Questa volta con dentro Elena! L’abbiamo trovata dopo 37 minuti di bicicletta con i piedi a mollo. Ci siamo molto preoccupati per lei e anche un po’ arrabbiati, perché ci hanno dato un carrello che non tiene per niente l’acqua.
Prima della parte di pioggia c’erano stati 8 km di discesa abbastanza piacevoli, e un attraversamento del fiume con un piccolo traghetto di legno.
Per non farci venire a prendere in taxi e per non prendere il treno che ci sarebbe comunque costato un po’ di fatica per trasportare Elena, il carrello e la bicicletta, abbiamo proseguito.
La pioggia è stata fortunatamente meno intensa da quel punto in poi. Abbiamo fatto un’altra ventina di chilometri e siamo arrivati al punto di incontro dove il pulmino ci è venuto a prelevare e ci ha portato all’albergo, che anche quest’oggi si trova qualche centinaio di metri sopra il fiume, nel paese di Maria Taferl.
Anche oggi godiamo di un bel panorama sopra la valle del Danubio.

Vista dalla vetrata del ristorante dell’albergo di Maria Taferl.
Dopo questa giornata dura, nasce la riflessione che sarebbe stato meglio essere liberi di scegliere noi i tempi in cui muoverci perché è risultato che abbiamo aspettato il traghetto quando era asciutto e abbiamo iniziato a pedalare appena iniziato a piovere.
Al contrario – visto che siamo arrivati alla meta già alle 14:00 – distribuendo meglio le pedalate, facendo pausa mentre pioveva e partendo più tardi, si sarebbe riusciti a non prendere tutta quell’acqua e la giornata sarebbe stata meno pesante.
In più, in albergo abbiamo aspettato i bagagli che sono arrivati un paio d’ore dopo di noi e siamo rimasti impossibilitati dal fare una doccia per riscaldarci.
Altro fatto spiacevole è che avendo sempre altre questioni logistiche da sistemare, non si riesce a vedere quasi nulla dei paesi che si attraversano.
Oggi era previsto il Museo delle biciclette di Ybbs e abbiamo tirato dritto per maltempo.
Arrivati i bagagli, riesco a fare una passeggiata per il paese di Maria Taferl e visitarne la barocchissima basilica. La vista dal sagrato deve essere fantastica… in una giornata di sole.
Giorno 5
Maria Taferl-Spitz (+ Spitz-Krems in traghetto)
34 km
Giornata di pioggia, come da previsioni, e Linda con Elena prendono in sequenza pulmino, bus e traghetto per arrivare a Krems senza rischiare di ammalarsi di nuovo.
Ci vediamo a Melk dove entrambi facciamo tappa. A Melk, prima di pranzare con le mie donne, visito l’imponente abbazia della città, barocca e dorata.

L’impressionante e lunga scala a chiocciola nei torrioni dell’abbazia di Melk.
Nel corso della giornata attraversiamo diversi paesini pittoreschi e molto carini.
Ha piovuto fino alle ore 14 passate, poi comunque ha fatto freddo.
Siamo arrivati con 2 ore di anticipo al traghetto che da Spitz ci ha portato a Krems (ancora l’organizzazione lascia un po’ a desiderare). Il viaggio in traghetto ha permesso di apprezzare la pulizia impeccabile dell’imbarcazione e la presenza di un’area gioco bimbi. In più, una voce forniva informazioni storico-artistiche sui luoghi costeggiati.

Sul traghetto c’è spazio per ospitare il nostro carrello tutto infangato.
Nel briefing serale veniamo informati che domani è previsto pranzo a Spitz. Mi chiedo perché fermarsi lì, visto che ci siamo stati già due ore oggi, mentre invece non è prevista la visita a Krems.
Giorno 6
Krems-Dürnstein-Spitz-Krems
40 km
Una cosa che mi sorprende è la totale assenza di acqua lungo tutto il percorso. Zero fontanelle.
La strada di oggi è molto carina, specialmente la mattina. Attraversiamo moltissimi paesi più o meno grandi sulla sponda nord del Danubio. Uno più bello dell’altro.

Il particolare campanile dell’abbazia di Dürnstein.
Ci fermiamo a Dürnstein e la vediamo un po’ meglio. Cerchiamo di fare un po’ di trekking verso il castello che sorge sopra il paese e che è stato luogo di prigionia di Riccardo III Cuor di leone, ma non ci arriviamo perché la salita è molto dura, un vero sentiero di montagna, e con in braccio 13 kg di bimba e lo zaino sulle spalle non è proprio facilissimo.
Riprendiamo le bici e raggiungiamo Spitz ancora passando tra diversi paesi pittoreschi e un sacco di vigneti. Dopo pranzo in un parchetto, prendiamo un traghetto per attraversare il Danubio e dall’altra parte non ci fermiamo più per i 16 km che ci separano da Krems, da dove siamo partiti.
Da Dürnstein in poi viaggiamo praticamente in autonomia staccandoci dal gruppo, ed è molto più piacevole andare al nostro passo senza doversi fermare a metà di ogni salita perché i ragazzi davanti a noi si “intruppavano” (il modo di Linda per dire che creano un ingorgo) e senza dover aspettare gli ultimi.
Risultato: siamo arrivati un’ora prima degli altri, compiendo il tragitto al ritorno in metà tempo di quello che ci ha messo il gruppo.
In quell’ora guadagnata siamo andati in giro per Krems per vederla un po’, abbiamo girato in bicicletta per il centro e abbiamo scalato a piedi la città vecchia.
Nel ritornare all’albergo però – non abbiamo capito come – ci siamo persi. Abbiamo dovuto chiedere informazioni su come tornare indietro. Ci hanno fatto vedere una cartina sul cellulare, altrimenti non so come avremmo fatto.
Totale dei km percorsi oggi 40 circa. Prima di cena, scommettiamo che ci sarà servita sicuramente l’immancabile cotoletta impanata (la famosa wiener schnitzel).
Giorno 7
Krems-Tulln
45 km
Ultima giornata di bici con un percorso di oltre 45 km. Sveglia molto presto, partenza alle 8 e arrivo a Tulln dove riconsegniamo le biciclette alle 13. Nel mezzo due pause.
Elena interagisce sempre di più con gli altri bambini e nelle pause si scatena con i giochi dei parchetti.

Insegne dei bagni di un locale lungo la ciclabile del Danubio
A Tulln prendiamo un treno che ci porta a Vienna in circa 50 minuti e poi il tram per altri 30 minuti fino all’albergo.
Vacanza in bici sul Danubio Linz Vienna
Un po’ dispiace avere abbandonato le biciclette. Inizia ora la seconda parte della vacanza dove dovremmo organizzare un po’ noi cene, spostamenti, visite. Da quel punto di vista sarà un po’ più faticoso dovendo anche gestire il nostro terremotino Elena, che da qualche giorno ha ripreso la sue sfrenate attività in modo continuo. Dall’altra parte, le nostre gambe e fondoschiena ringrazieranno. Durante l’ultima giornata affiorano i primi dolori al sedere e a sera fa leggermente male il ginocchio sinistro.
Nonostante un po’ di disorganizzazione è stata una bella vacanza. Il giudizio finale sul percorso è ottimo, sulla logistica discreto (troppa fretta in alcuni momenti, troppe perdite di tempo in altri), sotto la sufficienza quello sui mezzi forniti.
A pesare sul voto è ovviamente il carrello bimbi, che tuttavia si è dimostrato comodo da manovrare, molto più dei cammellini dei quali gli altri papà si sono lamentati un po’.
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