Mobilità sostenibile: come ci si muoverà nelle città del 2030?
Prova a immaginare come vorresti che fosse la mobilità della tua città.
Quando il mio amico Danilo mi ha chiesto di preparare un intervento di 5 minuti sulla mia idea di mobilità per un Comune come il nostro, mi è subito venuto in mente il libro Immagina se di Rob Hopkins, l’inventore delle Transition Town (lo conosci?), in cui grazie al potere dell’immaginazione, raffigura come sarà il futuro prossimo. Ogni capitolo dedicato a un tema.
Un Paese autocentrico
Il problema, ho riflettuto, non è infrastrutturale, è più di mentalità, di cultura. Ed è un problema che ha tutto il mondo Occidentale, se si eccettuano alcuni Stati del Nord Europa, e immagino gran parte anche dei Paesi meno sviluppati.
Il problema è che le nostre città, il nostro mondo sono incentrati intorno alle auto. L’Italia poi (se si eccettua il Lussemburgo, che lo è per ragioni fiscali) è il Paese europeo con più alto numero di auto per numero di abitanti.
Quanta salute, quanto silenzio, quanto spazio e quanta bellezza abbiamo sacrificato alle auto? E per quanto tempo?
Tanto di quel tempo, ogni giorno, che ci sembra normale vivere in città dove lo spazio tra una casa e l’altra è fatto da strisce di bitume di 8-10 metri e di questo spazio 1 metro, se va bene, è dedicato a tutti quelli che non vanno in auto.
Ciclisti, anziani, bambini, disabili… Ma anche tutti quelli che una volta scesi dall’auto diventano pedoni.
Strade e parcheggi, a questo per la maggior parte è adibito lo spazio pubblico urbano. Nella mia cittadina, dove ci sono molte piste ciclopedonali e c’è un centro storico con ZTL, va sicuramente meglio che nella maggior parte dei comuni di area urbana.
Immagina se…
Ma se volessimo fare un esercizio di immaginazione, come potrebbe essere la mobilità di un comune di dimensioni medio-piccole da qui a 10 anni?
Faccio un salto nel futuro e quello che segue è quello che vedo.
Tutte le strade hanno il limite di 30 km/h (se lo fanno Parigi e Bruxelles che sono capitali, non venirmi a dire che non possiamo farlo noi!)
Non c’è più bisogno di piste ciclabili, perché le strade sono strette e disegnate in modo che le auto procedano lentamente. C’è più spazio per i giochi, per installazioni artistiche, per il verde che ombreggia e rinfresca.
Se non c’è spazio per superare una bici in sicurezza le auto attendono con pazienza e alla giusta distanza.
Ogni strada è sicura, i marciapiedi sono ampi e consentono a più persone di camminare affiancate.
ZTL e strade scolastiche
La ZTL è stata allargata e l’accesso è consentito solo ai residenti e a veicoli commerciali non inquinanti e di piccole dimensioni. Le consegne avvengono per la maggior parte in bicicletta e cargo bike.
Nei pressi dei negozi e di tutti i luoghi di interesse vi sono parcheggi bici sicuri.
Sono state istituite le strade scolastiche. Negli orari di ingresso e uscita degli studenti, non ci sono auto nel raggio di 300 m dall’ingresso della scuola. È una questione di sicurezza, ma anche di salute pubblica, visto che i bambini respirano più vicino agli scappamenti.
Il cambio di mentalità parte dal lavoro con le scuole, le associazioni tengono laboratori sulla mobilità sostenibile e coinvolgono i ragazzi di tutte le età in attività al di fuori delle mura e dei cancelli degli Istituti.
Prati al posto dei parcheggi
C’è pochissima necessità di lasciare l’auto parcheggiata in strada, perché le auto di proprietà sono diminuite (e ci sono casomai auto condominiali condivise che si possono prenotare e usare al bisogno) e tutte le auto sono parcheggiate in un posti auto privati, magari sotterranei.
Ci sono alberi e prati al posto dei parcheggi.
Gli spostamenti all’interno del Comune avvengono in bici o a piedi, perché le distanze lo consentono, le strade sono sicure ed è scomodo usare l’auto per l’assenza di parcheggi.
Un grande parco cittadino
Persone di tutte le età e di tutte le abilità hanno uno spazio per passeggiare e pedalare, per sdraiarsi nell’erba e giocare. E lo percorrono senza fretta in armonia. Anche chi si fa attività sportiva ha capito che non è una pista e vige il rispetto reciproco.
Pur essendo un luogo molto attrattivo, non c’è ressa nemmeno nei weekend di primavera perché sono state create altre aree di qualità dove passeggiare e andare in bicicletta.
I collegamenti con gli altri comuni sono assicurati da piste ciclabile in sede protetta lungo le strade extracomunali e da bus elettrici.
Effetti benefici della mobilità sostenibile
La città è più accessibile e inclusiva, dagli 8 agli 80 anni tutti possono girarla da soli, senza che per ogni singola tipologia di utente della strada e dello spazio pubblico vi sia necessità di una infrastrutture dedicata.
I membri della polizia locale lasciano le loro scartoffie in ufficio e girano sorridenti per la città e incoraggiano il comportamento civile da parte di tutti.
Gli effetti benefici sulla vivibilità, sulla salute, sulla convivialità e sull’economia cittadina sono sotto gli occhi di tutti.
Io ci credo.
E tu? Come la immagini la mobilità della tua città da qui a 10 anni?