Rulli bici: guida alle tipologie, quali acquistare e come usarli
“Rulli!” Ecco a cosa hai pensato ora che non puoi utilizzare la bici all’aria aperta.
Non vuoi perdere l’allenamento e sai quanto è salutare fare una bella sgambata ogni tanto, per questo quando non si può uscire in bicicletta per strada o per boschi la soluzione potrebbe essere ricorrere ai rulli bici. Ma quali sono i rulli migliori da comprare? E come si effettua l’allenamento con i rulli?
In questo momento storico segnato dalla pandemia del coronavirus, costretti a rinunciare a pedalare per diletto, molti amanti della bicicletta hanno rispolverato i rulli abbandonati da anni in cantina. Anche i nuovi appassionati, sempre più numerosi negli ultimi anni, si stanno avvicinando con notevole curiosità a questa pratica chiedendo consigli sull’acquisto e sull’utilizzo dei rulli.
Bike for good prova a fare un po’ di luce sulle incertezze degli amatori, grazie alla insight del nostro trainer e direttore sportivo di ciclismo Stefano La Sala che ha scritto questa guida anche per te.
Prima di scendere nei dettagli è necessario distinguere le varie tipologie dei rulli bici. I tipi più diffusi sono i rulli parabolici, i fissi e i rulli a trasmissione diretta. Oltre a questi esistono anche dei trainer più sofisticati che non si servono di una bicicletta reale per il loro utilizzo ma sono essi stessi una bicicletta statica con un’infinità di regolazioni.
Rulli Parabolici
Questi rulli (detti anche rollers) sono di semplice costruzione e non adottano alcun sistema frenante per poter simulare una pendenza o uno sforzo maggiore. Su di essi bisogna stare in equilibrio come se si fosse su strada in quanto la bici non ha nessun punto stabile di ancoraggio.
Sono composti da tre rulli, su due dei quali poggia la ruota posteriore, mentre sul terzo poggia la ruota anteriore. Il rullo anteriore è collegato, tramite una cinghia, ad uno dei rulli posteriori. Questa cinghia fa sì che il rullo anteriore faccia girare anche la ruota anteriore facilitando così (grazie alla forza centripeta) il raggiungimento dell’equilibrio durante la pedalata.
Inoltre i tre rulli su cui poggia la bici hanno una sezione concava che serve a ottimizzare l’equilibrio da cui deriva il nome “parabolici”.
Sono i più utilizzati dagli atleti professionisti per il riscaldamento prima di una gara o per attività blande che simulino la pianura o lavori in agilità.
Recentemente sono stati immessi sul mercato dei rulli parabolici tecnologicamente avanzati, in grado di esercitare una resistenza importante e dotati di connessione smart per simulare diversi percorsi.
La sezione ridotta in altezza di questa tipologia di rulli consente di riporli in modo facile sotto un letto o, in verticale, in ripostiglio o al limite dietro una porta. Rappresentano un problema ancora minore per chi li utilizza nel box di casa.
Il prezzo va da 140 euro circa per i modelli più semplici e può superare i 600 euro per i modelli più complessi dotati di freno ed interattività.
Rulli fissi
I rulli fissi sono i più venduti da tantissimi anni. Questi rulli bici, oltre ad essere meno ingombranti rispetto ai precedenti, hanno dei supporti su cui si poggia l’asse della ruota posteriore e quindi sostengono la bicicletta senza che il ciclista debba restare in equilibrio su di essa.
Sono dotati di un rullino di gomma che fa presa sullo pneumatico posteriore, collegandolo di fatto ad un volano dotato di freno magnetico regolabile tramite un manettino che si può fissare al manubrio, per simulare una salita o un rapporto più duro.
I modelli migliori prevedono una camera stagna contenente olio o fluidi su cui è immerso il volano magnete. La camera ad olio consente una pedalata più omogenea e genera meno rumore che, talvolta può causare fastidi al ciclista e perfino ai vicini di casa.
Bisogna però dire che questi rulli sono quelli che causano il maggior consumo dello pneumatico posteriore. Proprio per questo motivo sono stati messi in commercio copertoncini specifici dotati di mescola molto dura, facilmente riconoscibili per via del loro colore acceso in tonalità di azzurro o rosso.
I rulli fissi sono l’evoluzione dell’antenato ciclomulino che aveva al posto del magnete delle pale che creavano resistenza con l’aria. Sono stati i primi ad essere evoluti con sistemi smart di simulazione del percorso abituale o di percorsi famosi di grandi classiche o, addirittura, dei grandi giri.
Fra i vantaggi tangibili dei rulli fissi c’è quello di poter essere piegati a libro per poter essere riposti praticamente ovunque. Anche la reperibilità dell’usato a prezzi bassi li rende molto appetibili.
Di contro, oltre alla succitata usura precoce delle gomme, va menzionata una pedalata poco omogenea per i modelli più economici dotati del solo volano magnetico e, soprattutto, un possibile stress del telaio della bici che si trova vincolato all’attrezzo e quindi sottoposto a stress quando si producono sforzi fuorisella.
Il prezzo di questa tipologia di rulli va dai 110 euro per quelli dotati di volano magnetico agli oltre 200 per quelli dotati di camera ad olio fino a superare i 400 euro per quelli dotati di simulatori e connessione wireless.
Rulli a trasmissione diretta
Questi rulli, spesso chiamati Trainers o rulli interattivi, sono i più recenti sul mercato e sono anche i più performanti in quanto sono dotati di una propria ruota libera su cui si monta un pacco pignoni identico a quello della propria bicicletta. Quindi la bici si monta sul rullo priva della ruota posteriore.
Questo particolare tipo di attrezzo consente di generare una pedalata molto fluida (trazione diretta appunto) e degli sforzi molto simili a quelli che possiamo sostenere sulle strade.
I rulli a trasmissione diretta sono nati da pochi anni e sono quasi tutti concepiti per un utilizzo “smart” con software sia proprietari che comuni. Consentono quindi la simulazione di ogni tipo di percorso esistente (compresi quelli delle gare più blasonate) e addirittura, alla stregua degli ergometri più sofisticati, di sostenere dei test di valutazione funzionale per sondare le caratteristiche e lo stato di forma di qualsiasi ciclista amatore o professionista.
Questo rappresenta il vantaggio più importante di questi attrezzi, unitamente a quello di non utilizzare la ruota della propria bici con conseguente usura del copertoncino.
Di contro, al pari dei rulli fissi, stressano il telaio per le sollecitazioni laterali non naturali ed altresì obbligano ad acquistare un secondo pacco pignoni identico a quello della bicicletta normalmente in uso.
Purtroppo il prezzo, per ovvi motivi, non è il loro punto forte anche se crediamo che nel tempo possa scendere sensibilmente. Per un rullo a trasmissione diretta dobbiamo partire da un esborso superiore ai 500 euro più il costo del pacco pignoni per arrivare tranquillamente a superare il migliaio di euro per i modelli più avanzati.
Cicloergometri
Appartengono a questa categoria degli attrezzi che non sono affatto dei rulli bici ma che hanno contribuito alla loro crescita tecnologica. Stiamo parlando dei cicloergometri che oggi hanno raggiunto prestazioni veramente straordinarie.
Se fino a qualche decennio fa ne esistevano pochissimi modelli, destinati perlopiù a pochi centri di valutazione funzionale, oggi abbiamo in commercio una varietà notevole che strizzano sempre più l’occhio ai privati esigenti ed alle squadre più scrupolose.
Questi trainer non hanno bisogno di “ospitare” alcuna bicicletta o telaio in quanto sono in grado di riprodurre qualsiasi quota ciclistica grazie alle pressoché infinite possibilità di regolazione di ogni parametro ciclistico. Inoltre, essendo più ingombranti e poco trasportabili, adottano dei volani di peso superiore che garantiscono un’omogeneità di pedalata del tutto paragonabile a quella vera.
La loro interattività e connettività consente l’utilizzo nelle modalità più disparate di simulazione e valutazione funzionale potendo contare oltretutto su monitor di grosse dimensioni e ventilazione supplementare artificiale. Inutile dire che il loro costo supera sempre qualche migliaio di euro e che, di conseguenza, bisogna valutarne bene le necessità di acquisto.
Spin bike
La bicicletta da Spinning si è ritagliata una buona fetta di estimatori da diversi decenni e, se possiamo dirla tutta, durante il periodo invernale è decisamente più usata di rulli e trainers vari da parte degli amatori. Sicuramente perché, se fatta in palestra, in gruppo e con il ritmo trainante di musica ad hoc risulta molto meno alienante rispetto agli altri sistemi.
Questo ha fatto sì che molti appassionati di bici abbiano deciso di acquistare per casa direttamente una Spin Bike e non un rullo bici.
Bisogna però precisare che la Spin Bike ha una caratteristica che la differenzia da tutte le altre soluzioni. Mi riferisco nello specifico al famoso “scatto fisso”. Infatti non è presente in questa tipologia di bici la ruota libera, pertanto
non è possibile smettere di pedalare come con gli altri rulli bici.
La spin bike simula alla perfezione una bicicletta da pista, e per questo motivo può avere dei vantaggi a livello di coordinazione neuromuscolare, agilità di pedalata e ritmo. Viceversa non consente di riprodurre al meglio tutte le varie situazioni di una bicicletta da strada.
Un aspetto positivo di questa bicicletta indoor è che vanta un telaio costruito unicamente per l’utilizzo statico e quindi con tubazioni di sezione generosa che non hanno bisogno di risparmiare grammi e che non flettono con la pedalata fuori sella. La spin bike ha piedi larghi e stabili e un volano di peso importante che consente un gesto atletico fluido e omogeneo.
Il prezzo di questi attrezzi varia dai 250 euro per i modelli “home” fino a diverse migliaia di euro per le Spin Bike professionali da palestra.
Consigli per l’allenamento con i rulli
Dopo aver fatto una carrellata sulle varie tipologie di rulli mi preme informarvi su alcuni fattori non di poco conto circa la pratica ciclistica su questi attrezzi.
L’utilizzo dei rulli bici avviene, per ovvi motivi, in modalità statica e molto spesso in ambienti chiusi o poco ventilati. Il ciclista noterà, come prima conseguenza, un innalzamento della temperatura corporea per via della mancanza di aria frontale che, invece, normalmente investe i ciclisti durante un’uscita in bici all’aria aperta. Il surriscaldamento del corpo comporterà una sudorazione supplementare proprio per sopperire all’assenza di raffreddamento indotto dall’aria. Infine, dall’eccessiva sudorazione scaturirà una disidratazione maggiore durante la pedalata ed una perdita più importante di sali minerali.
Ecco perché, oltre a consigliare una maggiore integrazione di acqua e sali minerali, è preferibile non eseguire delle sedute d’allenamento troppo durature nel tempo, soprattutto le prime volte, quando il nostro organismo si dovrà adattare a una condizione nuova.
Se consideriamo poi questo periodo (ancora indeterminato) in cui le uscite in bici non necessarie sono vietate e gli allenamenti sui rulli più frequenti è ancora meglio valutare un’alimentazione di base ancora più ricca di liquidi e sali.
Concludo con un altro aspetto che i neofiti “rullisti” non conoscono ma che si riallaccia, in parte, a quanto espresso sopra. L’eccessiva sudorazione vi farà spesso letteralmente grondare e vi potreste accorgere in pochissimo tempo di aver rovinato, dopo alcune sedute molto “bagnate”, la vernice della vostra bici (in particolar modo del tubo orizzontale e della pipa) e talvolta anche il pavimento su cui stazionate. Pertanto è consigliabile coprire la parte anteriore del telaio con un telo o un’asciugamani e posizionare un tappeto (spesso già in dotazione con i rulli) sotto la bici.
Fai tesoro dei consigli di Stefano su quali rulli utilizzare e sulle precauzioni da prendere quando ci si allena sui rulli.
Scrivi qualsiasi dubbio o domanda inerente ai rulli bici nei commenti e Stefano ti risponderà sicuramente con la sua competenza e passione.
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