Senza freni, film thriller sulla subcultura dei bike messenger
Senza freni, nel senso di “sfrenato”… ma anche in senso letterale.
Se hai letto la mio biografia sai che in una vita precedente ho studiato cinema. Per questo da tempo ho una lista di film sulla bicicletta da guardare e da tempo sogno di affiancare una delle mie (ex) passioni, con quella attuale per la bicicletta. Questo articolo ne è il primo esperimento.
Senza freni (titolo originale Premium Rush, regia di David Koepp, 2012) era nella lista e la segnalazione che fosse disponibile su Raiplay ha fatto scattare la molla per ”vistare” il titolo nell’elenco.
Senza freni si svolge a New York e il protagonista Wilee (intrepretato da Joseph Gordon-Levitt) è uno dei punti di riferimento della comunità di bike messenger della città.
La “tribù” dei bike messenger
Il film esplora il mondo del tribe dei messenger, una vera e propria sottocultura, con i suoi codici, un proprio stile di vita, l’abbigliamento e i suoi luoghi di ritrovo.
Come nell’immaginario comune i bike messenger di Senza freni sono sporchi, duri… ma non cattivi.
Nel film sono protagonisti o ci sono riferimenti a:
- le alleycat, gare prevalentemente notturne in cui l’unica regola è quella di transitare da alcuni check points,
- l’azienda dall’aria scalcinata con annessa ciclofficina dove i messenger riparano da sé le bici dopo le battaglie nel traffico,
- l’astio delle forze dell’ordine e degli automobilisti che loro spavaldamente contraccambiano,
- il locale dove consumano fiumi di birra e di cui sembrano gli unici avventori,
- l’adrenalina,
- le borse da portalettere,
- l’immancabile scatto fisso.
Bici a scatto fisso
La bici del protagonista è una scatto fisso bianca in acciaio, una bici senza freni (da cui il titolo del film) e che impedisce di smettere di pedalare, perché sprovvista del meccanismo della ruota libera.
Quella del suo collega rivale Manny è una bici da corsa in fibra di carbonio. Quella tra i due bike messenger è sfida che non si limita alla velocità, ma include la conquista della stessa ragazza (Vanessa) e il primato nel lavoro di bike messenger.
Quando Vanessa rimprovera Wilee, preoccupata per la pericolosità della sua bici, lui risponde che sono i freni a essere pericolosi, la sua bici è invece veloce ed efficiente.
Il tema della ruvidità e del purismo contro la modernità è uno dei tanti di Senza freni.
Sfrenato
Wilee sostiene di essere troppo giovane per fare un lavoro noioso, non studia all’Università perché ha l’incubo di trasformarsi in un uomo grigio come i suoi compagni di corso.
È disposto a rischiare la vita sulle strade newyorkesi per un po’ di adrenalina.
Ma conosce il fatto suo. Agli incroci, il film mostra graficamente quanto è rapido e preciso il calcolo della direzione da prendere.
Come i suoi colleghi, sfreccia sfiorando ogni sorta di ostacolo sulle ampie strade intasate di auto, si attacca ad autobus e camion e, letteralmente ogni manciata di secondi, rischia la vita. Per lui non esistono stop e semafori. La città è una giungla e lui è un Tarzan in bicicletta.
Se quella di Senza freni ti sembra spettacolarizzazione cinematografica, vi basterà guardare uno dei primi video di Lucas Brunelle per ricrederti.
Thriller a due ruote
Al thrill degli incidenti e della velocità, si aggiunge il thrill della trama del film, in cui sono coinvolti giocatori d’azzardo e la mafia cinese.
L’intreccio piuttosto elementare prevede che il nostro Wilee debba consegnare una busta con un contenuto molto particolare, conteso da bande rivali.
Un poliziotto corrotto farà di tutto per ostacolare la consegna.
Non mancano fughe rocambolesche e anche qualche sequenza di bike trial.
Wilee, testardo, orgoglio e con un gran senso del dovere protegge il contenuto della busta e il suo lavoro finché i pericoli non diventano troppi e allora vi rinuncia. Torna però sui suoi passi quando scopre che si tratta di difendere un innocente e che è stato scelto perché è il migliore nel suo lavoro.
Joseph Gonrdon-Levitt ha potuto certamente contare su abiti stuntmen, ma questo non gli ha evitato uno scontro con un taxi, di cui ha rotto il cristallo proteggendo la testa con le braccia. Nei titoli di coda di Senza Freni si vedono i danni al taxi e quelli al braccio di Gordon-Levitt, che… sorride entusiasta!
L’incidente però gli è costato 31 punti di sutura.
Conosci altri film che ti sono piaciuti in cui la bici sia protagonista? Suggeriscili nei commenti!