Dalla stazione ferroviaria di Lecco ci dirigiamo immediatamente verso il ponte Azzone Visconti, dove il lago di Como torna ad essere Adda. Pedalando sull’ampia strada sterrata, vediamo il fiume di nuovo distendersi per formare il lago di Garlate.
Più avanti attraversiamo il caratteristico borgo di Brivio e arriviamo a Imbersago dove ammiriamo la prima invenzione di Leonardo, un traghetto agganciato a un cavo che passa sul fiume che effettua servizio da una sponda all’altra sfruttando la forza della corrente.
A Paderno passiamo sotto il ponte San Michele che con il suo impressionante intreccio di travi di ferro ricorda un po’ la torre Eiffel.
Qui, dove la valle dell’Adda si stringe, Leonardo pensò a un canale che rendesse navigabile quel tratto e che ora è il Naviglio di Paderno. Queste zone, pare abbiano ispirato il paesaggio che fa da sfondo all’opera Vergine delle rocce. E anche il terreno si fa più ostico sotto le nostre ruote per alcuni brevi tratti.
Dopo la centrale Bertini e la centrale Esterle, a Trezzo si erge come un immenso castello gotico la centrale idroelettrica Taccani, proprio ai piedi dei resti del castello Visconteo.
A Vaprio scorgiamo la villa Melzi d’Eril dove il genio da Vinci soggiornò a lungo.
A Groppello, lo sterrato cede definitivamente il passo all’asfalto e il paesaggio si fa più urbano, ma non per questo sgradevole. La grande ruota che serviva a portare acqua agli orti della villa arcivescovile segna la fine dell’Ecomuseo Adda di Leonardo e l’inizio della ciclabile asfaltata del Naviglio Martesana, una delle più belle di tutta la provincia di Milano, che ci porta fino al cuore del capoluogo lombardo.