Spettacolo gravel al Tour de France con 32 km di sterrato
Il Tour de France si fa gravel!
Oggi, il Tour de France ha vissuto una giornata memorabile. La 9ª tappa, Troyes-Troyes, si è trasformata in un vero spettacolo grazie ai 14 tratti di sterrato, per un totale di 32 chilometri. Oggi, il Tour si è fatto gravel.
Il fascino crescente dello sterrato
Dopo il fascino che si è conquistata la classica delle Strade Bianche e l’apparizione dello sterrato in alcune tappe di montagna del Giro d’Italia, il Tour ha deciso di introdurre questi tratti di percorso segnalati al contrario, dal quattordicesimo al primo, come i tratti di pavé della Parigi-Roubaix. Questa decisione ha reso la tappa di oggi una delle più difficili e spettacolari finora dell’edizione 2024 della Grande Boucle.
Il weekend è solitamente riservato alle tappe più importanti nei grandi giri, quelle con salite mitiche.
Oggi, però, la tappa, pur senza grandi montagne, ha offerto uno spettacolo e un’intensità forse superiori.
Lo sterrato fa dura la gara
Ogni tratto di sterrato ha esaltato i migliori della classifica, Pogačar, Evenepoel e Vingegaard, che hanno iniziato a spingere come dannati, recuperando in pochi chilometri fino a un minuto di distacco.
Sembrava che la loro corsa fosse diversa da quella degli altri: li abbiamo visti avvicinarsi furiosamente, raggiungere i fuggitivi e poi lasciarli di nuovo andare, come tre gattoni che giocano con una dozzina di innocui topolini di campagna.
È successo un po’ di tutto oggi: forature, sbandate, incidenti… Remco Evenepoel ha perso il ritmo di pedalata su uno dei tratti di sterrato più accidentati, mentre Jonas Vingegaard è stato costretto a correre per gran parte della gara con la bicicletta del compagno di squadra Tratnik. Aleksander Vlasov è finito in un fosso.
Tra i grandi del Tour, Il primo a rompere gli indugi è stato Tadej Pogačar.
Gli attacchi dei migliori
Ai meno 90 chilometri dall’arrivo, in un tratto di discesa e forse senza volerlo davvero, si è trovato in testa, con qualche decina di metri di vantaggio sul gruppo dei migliori.
Ai meno 77 chilometri è stato il turno di Evenepoel. Sembrava fare il vuoto, ma è stato raggiunto da Pogačar, che si è portato dietro Vingegaard.
Ai meno 22 chilometri, Pogačar ha sferrato un altro attacco deciso, mettendo in difficoltà Vingegaard, riportato sotto dai compagni La Porte e Jorgensson. Evenepoel e Roglic sono rientrati poco dopo, con Vingegaard che non ha collaborato, come per tutta la gara.
Alla fine, la sorpresa è arrivata da Anthony Turgis. In un finale mozzafiato, Turgis ha vinto in volata, regolando un gruppetto di 5-6 corridori tra i 14 in fuga da oltre 130 chilometri.
Un pareggio invece tra i grandi della classifica, ma che pareggio!
Debutto gravel al Tour
La tappa di oggi sarà ricordata a lungo e forse segna il debutto del gravel al Tour.
Il gravel, una novità per il Tour, ha mostrato tutto il suo potenziale, mettendo alla prova i corridori. E grazie all’intraprendenza e alla classe soprattutto di Tadej Pogačar e degli altri campioni, ha fatto vedere come lo sterrato possa mettere pepe sulla corsa e contribuire allo spettacolo e al divertimento della corsa.
Questa tappa ha emozionato e coinvolto, lasciando un segno che sarà ricordato nella storia del Tour de France.