Tuscany Trail, un'avventura che resta nel cuore
Anche questo è ciclismo?
Il Tuscany Trail è uno degli evento bikepacking più importanti al mondo. Centinaia di ciclisti di svariati Paesi si ritrovano ogni anno per confrontarsi con un’esperienza unica, un’avventura di 470 km attraverso foreste incantate e borghi millenari.
Il percorso è duro, e si snoda tra diverse province Toscane, senza rilevamenti cronometrici, senza assistenza e senza ristori. Sarà il ciclista a decidere se e quando fermarsi a mangiare e dormire.
L’unico supporto fornito dall’organizzazione è la traccia gps che va percorsa senza scorciatoie, oltre alla promessa di vivere un’avventura che rimarrà per sempre con te.
Il 29 maggio si è tenuta la 9a edizione del Tuscany Trails e quello che segue è il racconto dell’esperienza di uno dei partecipanti, Giovanni Lombardo, ciclista dell’ASD Quasi Bikers, un’associazione nata a Siracusa per riunire appassionati della bicicletta in ogni sua espressione, che sta facendo proseliti anche nel resto d’Italia.
I dubbi della partenza
I giorni antecedenti la partenza sono frenetici. Un susseguirsi di pensieri, di scelte, di combinazioni…
Vado in gravel o con la monster cross?
Monocorona o doppia?
Che gomme monto? “Ciotte” per i tratti tecnici o “snelle” per le strade bianche?
Sono domande che continuano a frullarmi in testa per tutti i giorni pre-partenza e non solo.
Anche mentre pedalo durante non vanno via, sono sempre lì a ronzarmi in testa.
Ogni sezione è differente, ogni tratto del tracciato vorrei avere una bici diversa. Questo almeno per i primi giorni, poi mi rendo conto che il problema bici non esiste, se non nella mia testa. Soprattutto quando ad un certo punto incontro un
ragazzotto francese con la sua gravel single speed 34×18.
E allora non resta che pedalare, pedalare, pedalare…
Un’avventura in bici che rimane nel cuore
Al Tuscany Trail, i paesaggi sono da sogno, mi trovo a pedalare in cima a dei monti che offrono una vista mozzafiato e che mai avrei goduto, se non mi fossi spinto così in là, con la tua bici.
La compagnia è epica, ogni sosta incontri persone diverse, mai viste prima ma, età diverse, nazionalità diverse. Gruppi di amici, chi la gravel, chi la mtb, e pedalatori in solitaria.
Si chiacchiera, ci si dà una mano, ci si scambia opinioni e sensazioni.
Ho incontrato ciclisti che hanno viaggiato insieme per km, comunicando solo a gesti!
Eh, sì, perché il Tuscany Trail è anche questo, gente che arriva da tutte le parti del mondo.
Ho parlato con inglesi, pedalato con francesi, mangiato e bevuto con greci e canadesi… ma soprattutto siamo stati (quasi) tutti una grande famiglia che non ti lascia indietro se sei in difficoltà, che ti aspetta anche se sino a poche ore prima non ti conosceva.
Un’avventura che rimane nelle gambe
Mi son trovato in difficoltà parecchie volte, lo devo ammettere, innanzitutto per le salite alle quali non ero preparato, poi per il caldo africano che al primo giorno è arrivato fino ai 42 gradi!
Ebbene, tutte le volte c’è stato un nuovo amico pronto a tirarmi su di morale e ad offrire conforto.
Ho ricevuto da mangiare (epica una fetta di parmigiano che un gruppo di amici ha condiviso con me!), ho ricevuto del gel, dell’acqua…
All’inizio della maledettissima salita per Radicofani sono rimasto senz’acqua ed un nuovo amico ha smezzato la sua borraccia con me.
Nei momenti di difficoltà, sono stato scortato per km.
Tutti nuovi amici che incontri il mattino seguente e che sorridendo continueranno a fare strada con te per qualche chilometro ancora.
Qualche appunto per il prossimo Tuscany Trail
Cosa cambierei nel mio prossimo viaggio?
Porterei sicuramente meno bagaglio, delle ruote meno ciotte (alla fine la mia scelta è ricaduta su delle 29×2.4” ma andrei massimo con delle 2.1”) ed aggiungerei un sacco a pelo per poter bivaccare quando sono troppo stanco o semplicemente per fermarmi una notte a dormire sotto le stelle o in un fienile: non è Tuscany se non fai questa esperienza!
Ebbene tutto questo e molto altro è stato per me il Tuscany Trail, una grande avventura durata 6 giorni.
Per qualcuno 6 giorni saranno forse troppi. In fondo 450 km (anche se prevalentemente in fuoristrada) e con un dislivello di 7200 metri, potevano essere affrontati in meno tempo… Ma sai una cosa?
Se potessi rifarlo, lo rifarei in 7 o forse 8 giorni, perché la cosa più importante dell’esperienza non è stata la velocità o quanti km senza fermarmi son riuscito a pedalare.
La cosa più importante sono state le cose che ho visto, le persone (tante!) che ho conosciuto, e soprattutto i nuovi amici con cui condividerò la prossima avventura, stavolta per partire ed arrivare tutti assieme.
Tutto questo è il Tuscany Trail. Se possa definirsi ciclismo o no, poco importa.