Velomobile: la bici perfetta per chi non vuol rinunciare all'auto
Comodità dell’auto + praticità della bici
Così Paolo Granelli di Indimob propone di coniugare automobile e bicicletta.
Folgorato sulla via di Damasco, Paolo Granelli è un progettista di automobili che nel 2019 ha invece deciso di fondare una società per mettere in produzione un originale e interessante modello di bicicletta.
La proposta di Indimob, questo il nome della società, potrebbe rendere quella della bici una scelta praticabile anche dai più restii a lasciare l’auto e passare alla mobilità attiva per il benessere loro e di tutta la comunità.
Il progetto infatti è quello di una velomobile che coniughi la comodità dell’auto con la praticità e il basso impatto ambientale della bicicletta.
Guarda il video dell’intervista per scoprire i dettagli di questo innovativo progetto.
Paolo Granelli: Sono un industrial designer che ha svolto la sua prima parte di carriera professionale all’interno dell’industria dell’auto, la mia passione fin da bambino.
Durante questi 20 anni come car designer ho lavorato per Lancia e Alfa Romeo.
Dopo aver dato le dimissioni dal gruppo Fiat ho aperto il mio studio e sono attualmente direttore del centro stile di un’azienda di Torino che si occupa di progettazione per grandi marchi cinesi.
E poi ha deciso di fondare una società per produrre biciclette. Come è successo questo cambiamento?
La folgorazione
Nel 2019, vicino a Natale, ho avuto questa folgorazione sulla via di Damasco.
Dovevo andare a giocare a tennis, a 2,5 km da casa mia, ma con l’auto, tra parcheggio e tutto ci mettevo 15 minuti.
Quel giorno l’auto non era disponibile, per cui l’unico modo di andare a giocare era prendere la mia bici ormai impolverata.
Ci ho messo 7 minuti e mentre andavo ho scoperto di sentirmi anche bene.
In quel momento mi sono chiesto: “Perché la gente non usa solo la bicicletta?”
Forse lo farebbe se la bici fosse più simile all’automobile. Se avesse la comodità dell’automobile ma mantenesse la praticità, la maneggevolezza e la facilità di parcheggio della bicicletta.
Così ho iniziato a disegnare qualcosa che mettesse insieme tutte questa esigenze.
Punti chiave della velomobile: ergonomia e trasporto oggetti
Indimob ha 3 ruote, requisito minimo per stare in piedi da sola ed essere stabile come un’auto ed avere la stessa impostazione ergonomica di un’auto ed essere guidata seduti come un’auto.
Ho usato la mia esperienza nel design di abitacoli per automobile, comodità e salubrità della seduta. Quindi ho pensato a un telaio che la potesse sostenere e una carrozzeria che permettesse di attrezzare la bici anche di essere coperta da un tettuccio, protetta da portiere smontabile e vani portaoggetti.
Una della principali differenze tra auto e bicicletta è la possibilità di trasportare oggetti.
Per poter essere usata comodamente, per fare la spese e portare pesi senza usare zaini o cose del genere, la bicicletta deve avere un bagagliaio.
Il risultato è la buona mediazione tra questi due mondi: la velomobile, che già nel nome indica un’ibridazione tra bicicletta, il velocipede, e automobile.
Target della velomobile
BfG: Per che tipo di cliente è pensata questa bicicletta?
Paolo Granelli: La velomobile non è un mezzo destinato ai ciclisti, a chi già va quotidianamente in bici, ma alle persone che hanno più resistenza ad abbandonare l’auto verso la mobilità attiva.
Usando uno slogan vorremmo mettere su questo mezzo gli orfani dell’automobile, andando a sostituire una seconda macchina.
Anche alla luce delle nuove impostazioni urbane che vedono sempre più limitata la possibilità di usare l’auto in città.
Le zone dove è interdetta la circolazione alle auto si ampliano sempre di più e si sta creando un’utenza di persone che hanno bisogno di spostarsi velocemente in un raggio di 10-15 km.
Ci sono poi quelli che stanno sviluppano una nuova sensibilità ecologica, ci sono persone che non vedono l’ora di usare un veicolo elettrico, ma per motivi anche economici non lo fanno.
Ricordiamo che le auto elettriche sono molto costose da produrre e da acquistare.
Il nostro target è piuttosto generalista, ma sicuramente non comprende gli appassionati di bicicletta, del fuoristrada o della performance sportiva.
Siamo orientati verso uomini e soprattutto donne, verso single che hanno bisogno di trasportare oggetti, o che abbiano bisogno di andare al lavoro senza sudare o essere bagnati dalla pioggia.
E siamo orientati anche alle famiglie, a chi deve portare i figli o andare a fare la spesa.
La bici come modo per innovare l’industria del trasporto privato
BfG: Il momento sembra propizio per lanciare una bici di questo tipo, visto che nel 2020 si è verificato un forte incremento della vendita di bici, soprattutto per quanto riguarda a pedala assistita.
Paolo Granelli: La pandemia ha dato solo una spinta in più al cambiamento che era già in essere.
Abbiamo vissuto alcuni decenni dormienti dal punto di vista dell’innovazione. Nella stessa industria dell’auto non si è puntato non tanto per volontà delle aziende, a mio modesto parere, ma per una politica poco coraggiosa che ha difeso interessi nazionali, basati su alcune tecnologie legate al tipo di propulsori.
Per me è un discorso doloroso, perché è come sputare nel piatto in cui ho mangiato per anni, ma sono un progettista e i progettisti lavorano per migliorare la vita delle persone.
E ora, con i miei soci, siamo contenti di fare un progetto in cui crediamo perché siamo convinti che migliori la vita delle persone e migliori la vita della comunità.
BfG: La bici ti sta dando questa opportunità, quella di essere un innovatore.
Ci descrivi nel dettaglio quali sono i modelli di Indimob?
3 modelli di velomobile Indimob
C’è una versione naked, quella che assomiglia di più a una bicicletta ma che ha tutte le funzionalità degli altri modelli:
- secondo posto per un passeggero, oppure
- un terzo ampio bagagliaio interno da 109 litri, che si aggiunge a un portaoggetti da 27 litri posizionato davanti e un bagagliaio esterno da 87 litri presenti in tutti e 3 i modelli
Poi c’è una versione spider, in cui diamo risalto allo stile e che dà una certa protezione dagli elementi.
Infine la versione che per ora chiamiamo coupé con tetto, parabrezza e portiere in tessuto removibili.
Le dimensioni della bici sono 220 cm di lunghezza e 85 cm di larghezza. Quindi parliamo di un veicolo compatto, maneggevole, che grazie al differenziale sarà in grado di ruotare su se stesso.
Motore di alta gamma
BfG: Cosa ci dici del motore?
Siamo in trattativa per avere motori molto prestazionali in termini di coppia (85-90 N m).
Con l’assistenza elettrica al massimo non si farà nessuna fatica. Si muoveranno le gambe, con tutti i benefici sulla salute che ne derivano, ma non si suderà minimamente.
E questo è un aspetto che consideriamo dirimente per chi si vuole avvicinare alla bicicletta ma senza rinunciare al comfort dell’automobile.
Batterie durevoli
BfG: Ci puoi anticipare già qualcosa sulla durata e tempi di ricarica delle batterie?
Le batterie avranno una capacità di 500-600 Watt e ci sarà la possibilità di installare due batterie (dual-battery) e arrivare a circa 1 Kw complessivo.
La percorrenza che queste batterie garantiscono va da un minimo di 30 km, quando l’assistenza del motore è massima, fino a 200 km con dual battery e poca assistenza.
In ambito urbano si può parlare di un’autonomia di 50 km.
La batteria si ricarica in 3h con la normale presa di casa. Non serve il supercharger come per la Tesla.
Stiamo lavorando alla possibilità di installare un pannello fotovoltaico sul tetto per ricaricare la bici non solo quando è parcheggiata, ma anche in movimento.
Una velomobile di alta fascia
BfG: Avete un’idea di prezzo finale per il cliente?
Stiamo parlando di un veicolo complesso, quasi quanto un’automobile, composto da 150 pezzi diversi. E il prezzo sarà in linea con quello delle migliori bici a pedalata assistita sul mercato.
Cercheremo di ottimizzare la produzione per contenere i costi, ma per quanto riguarda il motore puntiamo all’eccellenza.
BfG: Diverse migliaia di euro quindi?
Paolo Granelli: Sì.
La velomobile Indimob sarà pronta entro fine 2021
BfG: In che fase siamo della produzione? Quando sarà pronto il primo prototipo e per quando è previsto il lancio sul mercato?
Paolo Granelli: Il prototipo è già in strada e lo stiamo sottoponendo a cicli duri di collaudo che comprendono salti dal marciapiede per testare la resistenza del telaio e della batteria.
Stiamo per lanciare una pre-serie. Dopodiché ci sarà un’ulteriore fase di collaudo e sviluppo della carrozzeria.
Pensiamo di essere sul mercato ad autunno o inverno 2021.
BfG: Manca poco, in sostanza. Bike for Good seguirà gli sviluppi del progetto e ci risentiremo quando sarete in grado di mostrarci la velomobile vera e propria.
Paolo Granelli: La prossima volta saremo in bicicletta e potrai farmi le domande mentre pedalo.
BfG: Molto volentieri!
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“Una della principali differenze tra auto e bicicletta è la possibilità di trasportare oggetti.” Forse se oltre a disegnare abitacoli avessi dato un’occhiata non dico a una yuba, bullit e cargobike varie, ma banalmente a un PORTAPACCHI DA 20 EURO, avresti evitato di perdere tempo a disegnare una roba del genere che ha tutti i difetti di un auto o di un motorino senza avere i pregi di una bicicletta.