Teoria dei Nudge e sicurezza stradale: come indurre il cambiamento
Nudge. Perché serve una spinta gentile per la sicurezza stradale?
Il 21 settembre scorso, Siracusa ha ospitato un convegno internazionale sulla mobilità del futuro, dal titolo intrigante di “City Flows: Verso un futuro di multi-mobilità“.
Ti consiglio di darci un’occhiata se ti interessa l’argomento. Ma In questo articolo, vorrei concentrarmi su un intervento che ha catturato particolarmente la mia attenzione, in quanto professionista della comunicazione.
Si tratta del caso studio raccontato da Eddy Klynen, Direttore della Flemish Foundation for Traffic Knowledge (Fondazione fiamminga per la conoscenza sul traffico).
Caso studio di Eddy Klynen: il potere della “teoria dei nudge“
Per generazioni, siamo stati una società piuttosto stanziale. Molte delle nostre stesse nonne o bisnonne, non hanno praticamente mai lasciato il villaggio dove sono nate, salvo rari casi nel corso della loro esistenza.
Le possibilità concesse a tutti dalla mobilità nell’ultimo secolo hanno portato molta libertà di spostamento, ma anche qualche disagio.
Secondo Eddy Klynen, la mobilità del futuro deve garantire accessibilità, salvaguardia dell’ambiente e sicurezza.
Il nocciolo del suo discorso è che la maggior parte dei problemi di mobilità che dobbiamo affrontare (problemi che nel quotidiano incidono sulla nostra qualità della vita) sono dovuti al comportamento umano.
Secondo uno studio infatti, il fattore umano è responsabile del 70% di tutti gli incidenti dipende dal fattore umano.
La buona notizia è che il comportamento umano si può cambiare.
E spesso basta veramente poco.
L’esempio che Klynen ha portato a supporto della sua tesi è la strategia usata nei bagni pubblici per migliorare la “mira” dei signori intenti a svuotare la loro vescica negli urinali.
Per ridurre i costi di pulizia dei bagni dell’aeroporto di Schiphol (Amsterdam), l’immagine di una mosca sul punto dove indirizzare il flusso di urina è stata più efficace dei messaggi in cui si chiedeva di prestare attenzione a non sporcare.
Una singola immagine, ha per così dire “indirizzato” il comportamento, più dei moniti.
I fattori che intervengono sul comportamento umano sono:
- Legislazione
- Infrastruttura
- Tecnologia
- Controllo
- Istruzione
- Comunicazione
Teoria dei Nudge: guidare il cambiamento con dolcezza
L’esempio riportato da Klynen attiene a quest’ultima categoria, quella della comunicazione. In particolare fa riferimento a una serie di tecniche che vanno sotto il nome di teoria dei nudge.
Nudge in ingelse significa incoraggiare o persuadere qualcuno a fare qualcosa in modo gentile piuttosto che in maniera diretta o coercitiva.
Perché spesso un piccolo stratagemma fa meraviglie e risulta più efficace che un’imposizione.
Sfida e cambiamento nel settore della sicurezza stradale
Parliamo ora di istruzione.
In Italia, una volta ottenuta la patente, salvo grave dolo, nessuno si preoccupa di verificare che gli automobilisti siano aggiornati riguardo le nuove norme del codice stradale. Ci sono ultraottantenni che ottengono il rinnovo della patente semplicemente dicendo alla visita che ci vedono e ci sentono.
In Belgio, rendere più difficile conseguire la patente ha contribuito a ridurre del 40% l’incidentalità per alcune fasce d’età.
La preparazione è stata intensificata. Il test di guida adesso è più articolato e prevede un numero maggiore di prove. Si è insistito sulla percezione del rischio.
E soprattutto va sostenuta una nuova prova dopo 9 mesi dal conseguimento della patente provvisoria.
Conclusione: guidare il cambiamento con la teoria dei Nudge
Tutto sommato si tratta di una strategia molto semplice da attuare.
L’importante è capire che alle persone di solito sta a cuore la sicurezza stradale e va semplicemente trovato il modo di aiutare. Non proibendo.
E che trasmettere conoscenza non basta, bisogna ricorrere alla “spinta gentile” del nudge.
Ti è già capitato di confrontarti con questa teoria? Scrivimelo nei commenti!